Niente più della ricerca qualitativa esige qualità totale, cioè sulla qualità delle informazioni non si può transigere, sulla qualità non si possono pretendere sconti, almeno senza rischi pesantissimi.
Per questo motivo occorre interloquire con il cuore stesso del target, la fascia di utenza alla quale ci si propone di rivolgersi e per coinvolgere queste persone, per ottenere la loro collaborazione occorrono incentivi adeguati, tanto più se ci rivolgiamo ad un target di tipo professionale il cui tempo ha un innegabile valore (operatori della sanità, manager, farmacisti, albergatori…); dobbiamo interloquire inequivocabilmente con il responsabile e/o il titolare dell’attività, non con un suo collaboratore o dipendente, magari di primo pelo.
E per acquisire la disponibilità/partecipazione di professionisti, dirigenti, imprenditori è necessario non soltanto disporre di incentivi all’altezza delle competenze professionali degli intervistati (omaggi che devono essere consegnati contestualmente alla fine del colloquio per ringraziare della partecipazione) ma si deve garantire al reclutatore una retribuzione adeguata alla difficoltà di reperimento degli intervistati.
Altrimenti garbage in, garbage out…