La colpa in larga parte è da attribuire agli spettatori anglofoni (USA e UK) che che vengono reclutati dalle agenzie che offrono ricerche di marketing per partecipare ai focus group.
I focus group sono un modo per gli studi cinematografici di raccogliere feedback del pubblico sulle loro impressioni sui trailer di film in anteprima. Così si spiega come i trailer dei film statunitensi tendano a rivelare più informazioni sulla trama rispetto ai trailer di film di altri paesi. Gli intervistati infatti prima di vedere un film chiedono di conoscerne i contenuti attraverso le immagini, esattamente come quando vanno a mangiare da McDonald in una qualsiasi parte del mondo possono capire quello che mangeranno attraverso le immagini del menu. Il motivo per cui McDonald’s è un enorme successo è che non avrai mai delle sorprese. Sai esattamente in anticipo che sapore avrà.
Ecco come funziona il processo di selezione delle scene per costruire i trailer (ne vengono prodotti anche 50 diversi per raggiungere i vari segmenti di pubblico).
Per dare agli intervistati un’idea del film e per raccogliere i loro feedback nei focus group vengono spesso mostrati degli animatic o degli spezzoni dei film.
Gli animatic sono animazioni non complete utilizzate per mostrare le scene, i personaggi e gli effetti speciali in modo da raccontare l’aspetto e la sensazione di un film.
Gli spezzoni sono brevi clip di film completate. Possono essere utilizzati per mostrare le scene più importanti del film o per mostrare il tono e l’atmosfera del film.
La decisione di mostrare agli intervistati degli animatic o degli spezzoni dei film dipende dal tipo di film e dal pubblico a cui si rivolge. Per i film d’azione o i film horror, gli spezzoni possono essere più efficaci per catturare l’attenzione degli intervistati. Per i film drammatici o i film d’autore, gli animatic possono essere più efficaci per mostrare l’aspetto e la sensazione del film.
Naturalmente l’obiettivo è quello per individuare le molle per convincere le persone ad andare nei cinema o guardare i film on line. Gli studi cinematografici vogliono venire riassicurati prima dell’uscita in sala sull’interesse del pubblico e la disponibilità a vederlo.
I trailer dei film sono progettati per attirare l’attenzione e suscitare l’interesse del pubblico, e spesso ci riescono ma, rivelando troppe informazioni sulla trama, ne infiacchiscono il pathos .
Ma, c’è sempre un ma, dire troppo sulla trama del film riduce il coinvolgimento dello spettatore. Ovvero la capacità di suscitare emozioni nello spettatore, come la paura, la tristezza o la rabbia. Quando lo spettatore sa già cosa succederà nel film, è meno probabile che provi queste emozioni.
Ad esempio, se un trailer mostra che il protagonista muore alla fine del film, lo spettatore non sarà sorpreso, o rattristato, quando questo accadrà. Lo spettatore saprà già che sta per succedere, quindi non sarà in grado di provare le stesse emozioni che proverebbe se non lo sapesse.
L’accoglienza del mercato, osservata con la lente dei nord americani, genera la convinzione che il modo migliore per generare hype e creare entusiasmo per un film è rivelare il più possibile della trama. Gli spettatori statunitensi sono più propensi a richiedere informazioni sulla trama nei trailer rispetto agli spettatori di altri paesi. Questo è dovuto al fatto che:
- La cultura americana è più orientata al consumismo: gli americani sono abituati a sapere cosa stanno acquistando prima di farlo, e questo sembrerebbe valere anche per i film.
- La cultura americana è più competitiva: gli americani sono abituati a essere informati sulle ultime novità, e questo potrebbe valere anche per i film.
Per capire il presente dobbiamo guardare al passato e comprendere come si sono evoluti i trailer. Il termine “trailer” dall’inglese, “a rimorchio” deriva dalla loro collocazione alla fine della proiezione del film. Poi ci si rese rapidamente conto che gran parte del pubblico se ne andava subito dopo la fine del film, quindi furono spostati (in modo intelligente e più vantaggioso) prima dell’inizio del film.
I primi trailer dei film non svelavano i particolari salienti della trama e puntavano essenzialmente a mostrare alcune battute ed effetti scenici che potevano potenzialmente conquistare il pubblico.
Oggi i trailer vengono testati e ottimizzati per il mercato in base alle inquadrature e ai dialoghi che hanno suscitato le reazioni più positive nel corso dei focus group. Nella stragrande maggioranza di questi test, i trailer più spoiler (cioè che svelano la trama) risultano migliori di quelli che mantengono la storia vaga, trasformando le anteprime dei film in un vero abstract esaustivo della trama del film stesso.
Il fatto che i trailer dei film stiano diventando sempre più rivelatori può essere frustrante per alcuni spettatori, che preferirebbero essere sorpresi dalla trama di un film. Ma questi sono una minoranza che adora la magia della narrazione contrapposta a chi consuma i film come un qualsiasi altro prodotto, spesso scordandone il titolo.
Questo è anche il motivo per il quale sono moltissimi i film on-line che vengono iniziati e mai terminati (tanto si sa già come vanno a finire), che solo raramente un film viene seguito nella sua interezza e che prima di scegliere un film passi in rassegna le varie trame (o i vari trailer) dei molti film che l’algoritmo ti suggerisce e magari ormai stanco abbandoni il telecomando e te ne vai a letto, disattivando il cervello dai sogni.