Gli anziani (ed anziani prima o poi lo diventiamo tutti) sono soggetti vulnerabili, esposti a diverse patologie che rendono inevitabile l’assunzione di più farmaci al giorno. Anche per questo i diversi farmaci devono essere sempre ben distinguibili.
Il packaging dei farmaci per gli anziani deve offrire facilità di apertura e chiusura e nel contempo ostacolare l’apertura da parte dei piccolissimi (apertura a prova di bimbo). Il prodotto deve risultare riconoscibile senza indurre in confusione, non solo usando colori e frasi sul pack, ma anche differenziando forme e colori delle pillole: un farmaco a prova di errore.
La confezione deve essere auto esplicativa, deve far capire come aprire e richiudere la confezione, con istruzioni ben chiare sull’assunzione corretta del farmaco: a digiuno, ad una data ora…
Per un prodotto branded un pack con queste caratteristiche ostacola lo switch verso il generico, proprio perché possiede caratteristiche di informazione non replicabili da un generico che sarebbe costretto ad un’imitazione sproporzionata.
Il pack solitamente è doppio, abbiamo una confezione esterna e all’interno un contenitore: scatole, blister, fiale, dispenser, bottiglie, spray, cerotti transdermici… il tutto in relazione allo stato fisico del farmaco e alla ricerca della migliore compliance del paziente.
Le indagini sul campo etnografiche in cui si osserva le modalità di assunzione del farmaco con i relativi errori e dimenticanze consentono di capire se quella confezione risponde esattamente ad un error-free da parte del paziente.
L’ispezione dell’armadietto del paziente, pratica purtroppo molto spesso dimenticata, per un accertamento diretto sui farmaci effettivamente assunti, consente di capire quali sono in effetti i farmaci che in quel momento il paziente assume giornalmente.