Giorni fa ho letto sul giornale che al Museo Archeologico di Firenze pochi sono i visitatori; peccato, visto che a mio avviso rappresenta uno dei più importanti musei italiani. Sul fronte opposto consuete, interminabili code per entrare agli Uffizi (ed il bagarinaggio delle prenotazioni).
La diversità di frequentazione è strettamente legata alla promozione a favore del museo, indipendentemente dalla proposta culturale, niente di più, niente di meno. Si tratta del fenomeno ampiamente studiato dal marketing della cosiddetta social proof: gli acquirenti si accalcano nei negozi già affollati evitando quelli vuoti (anche se trattano la stessa identica merce). Non a caso il film Una Notte al Museo (dove Ben Stiller interpreta il guardiano notturno del più grande museo di storia naturale del mondo), ha determinato un enorme incremento innalzando enormemente le visite al National Museum di New York.
Morale della storia: uno dei più noti musei del mondo, già visitatissimo, è stato ulteriormente promosso da una produzione cinematografica. Tra l’altro, in questo museo erano esposti i giganteschi dinosauri provenienti dal Brasile.
Già il Brasile! Pochi giorni fa ha preso fuoco il più grande ed importante museo brasiliano, il Museo Nazionale , con tutto quello che conteneva. Gran parte della storia dell’uomo americano, è andata perduta (mummie indio, insetti, dinosauri…). Nonostante questa ricchezza, il Museo Nazionale brasiliano, ucciso dall’incuria del’uomo, aveva un numero di visitatori ben al di sotto delle sue potenzialità e solo adesso che è scomparso e si è imposto all’agenda-setting della stampa internazionale si racconta quanto è andato irrimediabilmente distrutto e di cui rimangono adesso solo le testimonianze fotografiche.
In questo momento in Brasile rimane visitabile il grande museo all’aperto del Parco Nazionale della Serra de Capivara, un’area che comprende 700 siti archeologici, la più grande concentrazione del continente americano. Qui si trova la più grande quantità di pitture rupestri del mondo (confrontabili con le incisioni della nostra ValCamonica). Nonostante che il parco della Serra de Capivara sia stato premiato in mondovisione alla chiusura delle Olimpiadi di Rio si tratta di una delle testimonianze preistoriche più dimenticate al mondo. Pochi mesi fa, in visita al parco della Serra de Capivara, mi sono ritrovato in questo luogo abbandonato da Dio cosi come dal turismo archeologico.
Magari la realizzazione di un film (non certo un autorevole documentario scientifico), ambientato in quelle zone, potrebbe rilanciare questa straordinaria area archeologica. Ma purtroppo questa non si presta al product placement e al merchandising di massa, e quindi, essendo difficilmente sfruttabile in ambito commerciale, non verrà presa in considerazione.