Nei primi decenni del XIXº secolo Wilmington Delaware realizzò quello che viene considerato il primo straw-poll (sondaggio di paglia). La denominazione fa riferimento alla pratica di lasciar cadere delle pagliuzze per capire da che parte tira il vento; in questo caso si tratta in effetti di valutare il consenso verso una formazione politica.
A metà del XIXº secolo secolo Adolphe Quetelet elaborò la teoria dell’uomo medio che dette l’avvio alla ricerca statistica vera e propria.
(vedi https://www.freniricerchedimarketing.com/la-mediocrazia-delle-ricerche-di-mercato/ per apprezzare come e quando è nata l’idea della persona media? Sì, perché a ben pensarci la medianità, a torto ritenuta una banale considerazione, è un’idea storicamente abbastanza recente che ha modificato in profondità il modo in cui le persone pensano le une delle altre e persino di sé stesse quando si confrontano con l’altrui media, a volte preoccupati di collocarsi sotto la media o soddisfatte di ritrovarsi al di sopra).
Si deve aspettare l’inizio del secolo scorso per disporre della prima ricerca di mercato in ambito agricolo condotta da Charles Coolidge. Negli anni ‘20 viene fondata Nielsen e negli anni successivi la ricerca di marketing si impone come disciplina autonoma, con solide basi scientifiche di tipico stampo nordamericano, persino accademica. Vale la pena di ricordare come la ricerca di mercato scaturisca dal fenomeno del mass-market, realtà che prese progressivamente forma per la prima volta negli Stati Uniti (come poi in effetti tutta l’innovazione sociale, industriale, economica in genere), durante e dopo quella che ancora veniva chiamata la Grande Guerra.
Ci vorranno alcuni decenni prima che anche dall’Europa, ma soprattutto dal Regno Unito, pervengano importanti contributi alla nuova disciplina.
Alla ricerca di un testo nella mia biblioteca mi sono trovato tra le mani il primo libro sulla ricerca di mercato che sia stato pubblicato nel Regno Unito: Principles of Market Research, A.H.R. Delens (1950). Fino ad allora in Gran Bretagna erano disponibili solo testi di provenienza USA, i quali avevano visto la luce fin dagli anni ’30.
Alla cultura della ricerca di mercato era occorsa quindi un’intera generazione per attraversare l’oceano Atlantico da ovest ad est. I primi testi originali in lingua italiana di autori italiani risalgono solo agli anni ’60, con un ulteriore ritardo rispetto al Regno Unito. Se poi vogliamo rivolgere lo sguardo agli acquirenti italiani della ricerca possiamo constatare che il ritardo “culturale” è ancora più profondo.
Poche, pochissime oggigiorno sono infatti le aziende nostrane che considerano la ricerca di marketing come un passo indispensabile nella messa a punto delle proprie strategie. La grande maggioranza delle start-up, ad esempio, chiude ancor prima di iniziare, ovunque sorgono incubatori con novelli enfant prodige che propongono al mercato servizi che il mercato assolutamente non richiede e non richiederà. Il problema è che se ne accorgono dopo, quando chiudono il bandone e, spesso, dopo aver speso denaro della collettività.
Per comprendere meglio cosa significa fallimento vedi la raccolta di fiaschi del lancio di nuovi prodotti presenti nel “percorso espositivo” denominato Museum of Failure, (è indispensabile una visita a questo Museo del Fallimento) ad Helsinore in Svezia, una collezione di progetti, prodotti e servizi della nostra epoca che si sono rivelati clamorosi flop.