Una donna, schiava, che ha cambiato buona parte della storia del mondo moderno.
Una donna, schiava, perseguitata che ha influito profondamente sulla storia del mondo contribuendo a liberare dalla schiavitù milioni di donne, uomini e bambini. Isaura in realtà non è mai esistita, è solo un personaggio letterario, al pari di Tarzan, Sherlock Holmes, James Bond, Frankenstein… eppure il suo mito è stato così influente da modificare l’atteggiamento prevalente all’epoca verso la schiavitù, che veniva percepita nell’economia latifondista globale del periodo come una condizione assolutamente naturale.
Ma per arrivare al Brasile della schiava Isaura bisogna prima parlare degli Stati Uniti.
Il 18 dicembre del 1865 quando entrò in vigore il tredicesimo emendamento della Costituzione americana che aboliva – ufficialmente – la schiavitù, rappresenta un giorno decisivo non solo per la storia degli Stati Uniti d’America. Dopo la perdita del diritto di possedere schiavi un certo numero di produttori di cotone decisero di trasferirsi in Brasile dove la schiavitù permaneva (fu abolita ufficialmente solo nel 1888).
Iniziò così un ciclo migratorio di schiavisti dagli Stati Uniti in direzione de Brasile, tra l’altro anche bene accolti. La gran parte del cotone veniva esportato in Inghilterra, dove l’industria tessile aveva quindi subito una seria penuria degli approvvigionamenti. Il Brasile era fortemente interessato ad associare alla produzione dello zucchero, del tabacco e del caffè quella del cotone che vantava un mercato enorme, non sufficientemente alimentato dalla materia prima, ed in crescita. Furono tra i quindici e i ventimila gli ex confederati americani, particolarmente competenti nel settore della produzione cotoniera, che si trasferirono nella regione di San Paolo fondando la città Americana e intensificando, tra l’altro, la produzione di cotone per mezzo dell’aratro, attrezzo fino ad allora sconosciuto nel paese sudamericano.
La trama. “A Escrava Isaura” è un romanzo brasiliano scritto da Bernardo Guimarães e pubblicato nel 1875. Racconta la storia di Isaura, una giovane e bellissima schiava maltrattata dal suo crudele padrone, Leôncio. Schiava dalla pelle bianca, la bella e dolce Isaura era stata cresciuta ed educata come una figlia nella famiglia a cui apparteneva. Per molto tempo fu la protetta della matriarca, la quale promise che, dopo la sua morte, la ragazza sarebbe stata liberata. Tuttavia, questo desiderio non fu esaudito dal figlio ed erede della famiglia, e Isaura divenne proprietà di Leôncio, un giovane senza carattere che, sebbene sposato, era ossessivamente interessato a lei.
Per tenerla lontana dalle molestie di Leôncio e degli altri uomini della fattoria, il padre della ragazza, Miguel, un uomo libero, cerca di comprare sua figlia per renderla libera, ma non riesce nell’intento. Decide quindi di fuggire con la ragazza nel nord-est del paese. I due si stabiliscono nella città di Recife e per non essere riconosciuti cambiano i propri nomi.
Lì la ragazza incontra il giovane e ricco studente abolizionista Álvaro. Purtroppo viene smascherata durante una festa e costretta a tornare dal suo padrone Leôncio che la sottopone a continue punizioni e umiliazioni perché Isaura non intende cedere alle sue avances. Nel frattempo, Álvaro, che non rinuncia alla sua amata, farà di tutto per restare insieme a lei. Alla fine completamente in bancarotta il malvagio Leôncio si suicida, dopo aver consegnato tutti i suoi beni ad Álvaro, inclusa Isaura.
Il romanzo diventò molto popolare in Brasile ed in breve in tutto il mondo ed è stato adattato sia come opera teatrale, presentata anche alla Scala di Milano, che in varie serie TV e film nel corso degli anni. È considerata un’opera importante della letteratura brasiliana, poiché affronta questioni di razza e disuguaglianza sociale che erano prevalenti in Brasile durante il XIX secolo. Il romanzo ha suscitato un grande interesse e una vasta discussione sulla condizione degli schiavi nel paese, e ha dato voce ai movimenti abolizionisti dell’epoca.
Per una sintesi musicale affiancata da alcune immagini della vita degli schiavi in Brasile segnalo: “Vida de negro é difícil – Lerê Lerê” di Dorival Caymmi https://www.youtube.com/watch?v=rOD6xzbBf3I
Il romanzo è stato successivamente ripreso e trasformato, cento anni dopo la pubblicazione, nel 1976 in una telenovela di 100 puntate dalla TV Globo. Secondo Wikipedia “La schiava Isaura”, è il prodotto televisivo più venduto e doppiato al mondo: è stata trasmessa in 130 Paesi, Italia inclusa. Nell’URSS diventò così popolare che la parola portoghese “fazenda” entrò nell’uso quotidiano.
Qui un trailer (ma su Youtube possibile trovare tutta la serie) https://www.youtube.com/watch?v=D_DDaxUCpK8
In Italia quando parli di telenovela e/o di soap opera sono in molti ad arricciare il naso come per significare che sono solo trame stupide per gente stupida che si appassiona a storie basate su intrighi, passioni, amori contrastati, grandi cattivi e splendidi buoni e una serie inenarrabile di segreti e bugie, senza considerare la profondità della risonanza emotiva che questi materiali possono sviluppare (succede la stessa cosa con le canzonette). Spesso questa è l’unica fonte attraverso la quale i brasiliani accedono alla musica popolare, e le colonne sonore di
questi programmi sono regolarmente in cima alle liste dei CD più venduti (nei canali ufficiali e pirata).
La musica popolare brasiliana presente nelle telenovela costituisce quindi parte integrante della vita quotidiana e della didattica della stragrande maggioranza dei brasiliani. Il potere di questi programmi di diffondere la musica popolare può essere giudicato dalla decisione di TV-Globo di utilizzare solo musica brasiliana nella colonna sonora delle telenovela. La musica brasiliana presente nelle telenovela trova una diffusione globale presso il pubblico mondiale; soddisfa l’importanza del suo ruolo di trasmissione culturale perché rappresenta ciò che molti all’estero considerano il tratto tipico della musica brasiliana. E’ inoltre accertato che esiste un collegamento tra l’esposizione alle telenovela e una corrispondente popolarità della musica popolare brasiliana: https://www.freniricerchedimarketing.com/eu-sou-o-marketing-musical/
Sotto il profilo del marketing e della spintarella (“nudge”) ad assumere comportamenti virtuosi constatiamo che se oggigiorno la società brasiliana è etnicamente la più mescolata ed integrata al mondo, e molto lontana dal passato schiavista, lo dobbiamo anche al contributo di questi prodotti della cultura popolare tanto disprezzati dalle élite acculturate.
Buon ascolto, buon samba e buona bossa nova, musica che rappresenta, a nostro avviso, la più importante rivoluzione musicale della metà del secolo scorso, https://www.freniricerchedimarketing.com/il-re-della-bossa-nova/ e buon 8 marzo a tutte le donne.