Ricordiamo oggi una delle più emblematiche.
Nata in Africa, catturata a sei anni con tutta la sua tribù, imbarcata come schiava per il Brasile, acquistata da Josè De Azevedo che la “disonestò” a 12 anni per poi rivenderla poco dopo. Fu venduta nel tempo a 5 diversi padroni, tra cui la famiglia di un prete. Obbligata a prostituirsi divenne poi la prima Santa africana in Brasile, non solo, scrisse la Sagrada Teologia do Amor Divino das Almas Peregrinas, li libro più antico scritto da una donna africana nella storia brasiliana.
Colpita da una grave malattia a 30 anni, iniziò ad avere le prime visioni mistiche, ne parlò ad un frate cappuccino e per questo venne fustigata nella pubblica piazza per ore, riportando la paralisi del braccio destro. Ma lei continuò ad avere visioni. Ritenuta indiavolata, venne sottoposta ad esorcismo. Il padre esorcista era sicuro che le sue visioni fossero sincere e di origine religiosa.
Iniziò così la sua vita ascetica, ma il vescovo di Mariana convocò un consiglio di teologi per verificare se lei fosse posseduta dal demonio o fosse realmente santa. Fu torturata a lungo; lei continuò ad affermare che era in contatto con la Madonna, i santi e Gesù.
Portata in Portogallo, venne sottoposta a processo dall’Inquisizione. La morte di Rosa rimane avvolta nel mistero, poiché il processo inquisitorio fu interrotto nel 1765 e la pena applicata non fu resa nota.
La storia di Rosa Maria Egipsiaca è assimilabile a quelle di tante donne sottoposte in tutto il mondo ad altre terribili inquisizioni.
Ringrazio lo storico Eduardo Bueno di avermi ricordato la storia, non edulcorata, della prima vera Santa africana .