390 di latte condensato, 30 g di cacao amaro, 20 g di burro, di codette al cacao
Questa la ricetta del Brigadeiro tipico dolce del Brasile, piccole sfere che ricordano dei tartufini al cioccolato. Il dolce si realizza con solo 3 ingredienti: latte condensato, cacao e burro che poi vengono decorati con codette al cacao.
E, come dice il Poeta esaltando al massimo la bellezza delle carioca, le ragazze di Rio.”Mais doce que brigadeiro, teu sorriso me encanta.” (Più dolce del brigadeiro, il tuo sorriso mi incanta).
Ma, sempre a proposito di dolci brasiliani, dobbiamo tener presente anche il Quindim, diffusissimo dolce nel Nordest simile a un budino, a base di cocco e latte condensato. Proprio il dolce cantato dall’estrosa Aurora Miranda, sorella della celebre Carmen, nel film Disney “i tre caballeros”. https://www.youtube.com/watch?v=038mO7mJXoA
Che dire? Una bontà!
Questa che ti vado a narrare comunque non è la preparazione del dolce ma bensì la dolce storia del dolce latte condensato, alla base di molte delizie culinarie del Brasile, che non solo è onnipresente nelle ricette dei dessert ma rappresenta uno dei più chiari esempi di casi di studio delle applicazioni del marketing. Un prodotto che è arrivato in Brasile dagli USA diventando di fatto la base di tantissime preparazioni reinventate nei diversi stati brasiliani in accordo alle diverse culture locali.
Questo prodotto industriale del diciannovesimo secolo divenne infatti in breve tempo un elemento base sia della dotazione militare dei viveri che una parte fondamentale delle culture alimentari locali in tutto il mondo.
Chissà se anche tu non ne abbia un tubetto o una piccola lattina in fondo alla dispensa di casa.
Il latte condensato ha rappresentato il progresso agricolo, la necessità di affrontare l’approvvigionamento alimentare in aree remote e dal clima caldo tropicale e il trionfo della commercializzazione di un alimento base, come il latte vaccino, nel mondo.
Il latte condensato è il latte a cui è stato rimosso circa il 60% del contenuto di acqua con una aggiunta di zucchero. Una tecnica nata per conservare il latte, utile ad un mondo in via di industrializzazione che non disponeva ne di una mucca ne di un frigorifero (questo elettrodomestico era ben al di la dall’essere inventato quando è iniziata la nostra storia), a portata di mano.
Ma vediamo lo spaccato storico e il contesto commerciale quando questo prodotto venne prodotto negli USA negli anni ’50 dell’Ottocento.
La scintilla avenne quando nel 1858 Frank Leslie (un giornalista che dirigeva un suo giornaler, appunto il Frank Leslie illustrated newspaper) fece un’inchiesta che denunciava i produttori di latte fresco di New York per la vendita di un prodotto che del latte fresco aveva ben poco.
La denuncia di Leslie mise in luce alla pubblica opinione un problema estremamente serio: molti produttori di latte “fresco” diluivano il latte con acqua, aggiungevano amido o altri additivi per aumentarne il volume e la densità, vendendo pertanto non solo un latte di scarsa qualità e contraffatto ma igienicamente pericoloso.
La città di New York metà del XIX secolo era in rapida crescita e la domanda di latte aumentava costantemente ma purtroppo nonostante la denuncia di Leslie continuavano a mancare i controlli igienici sulla produzione e sulla distribuzione del latte.
È a questo punto che entra in scena il nostro eroe del marketing ante littera: Gail Borden, piccolissimo produttore di latte condensato.
Borden, che aveva già brevettato un processo per condensare il latte, vide infatti nell’allarme pubblico un’opportunità per promuovere il suo prodotto. Un’intuizione geniale che segnò l’inizio di una nuova era nella produzione e nella distribuzione del latte. Il latte condensato, grazie alla sua praticità e alla sua lunga conservazione, divenne pian piano un prodotto popolare.
Il latte condensato di Borden era un prodotto fortemente innovativo, un prodotto rivoluzionario per l’epoca. Grazie alla rimozione di buona parte dell’acqua, il latte condensato poteva infatti essere conservato per periodi molto lunghi senza deteriorarsi.
Borden pubblicò un primo annuncio sulla stampa affermando che il suo latte era non solo puro ma si conservava indefinitamente; due caratteristiche che lo rendevano estremamente attraente per i consumatori preoccupati dalla scarsa qualità del latte fresco e dei pericoli nell’assunzione.
Ai tempi in cui la sicurezza del latte era un vero problema di salute pubblica (molti bambini morivano a causa del latte fresco contaminato), l’opzione di mescolare il latte condensato contenuto in scatola con l’acqua per ottenere un latte economico e sicuro poteva sembrare la scelta più giusta
Il mercato del latte condensato si andava così affermando tramite il passaparola delle madri con figli piccoli finchè un giorno entrò nella bottega di Borden un cliente molto particolare che richiese una importante fornitura per l’esercito degli Stati Uniti. Bingo. Un grande salto di qualità nella produzione e commercializzazione del prodotto.
Divenuto fornitore militare ufficiale il latte condensato divenne noto a migliaia di soldati che trovavano nella razione alimentare il latte in scatola condensato, buono al gusto, interessante per l’elevato apporto calorico e tra l’altro contenuto in una piccola lattina facile da trasportare. Questo latte concentrato, energeticamente miracoloso, fu così apprezzato che tornò di nuovo nelle razioni dei militari durante la prima guerra mondiale.
Il latte condensato (di solito preceduto dalla parola “zuccherato”) divenne presto un prodotto standard sugli scaffali dei supermercati di tutto il mondo. La sua produzione era associata ad un’azienda lattiera anglo-svizzera, antesignana della Nestlé, tanto da essere chiamata in inglese “Swiss Milk”.
La sua massima utilità commerciale derivava comunque dal poter disporre di latte nei climi caldi. Il latte condensato divenne presto parte della vita quotidiana dei paesi tropicali, in primo luogo il Brasile e si radicò culturalmente così in profondità da non scomparire con l’arrivo del frigorifero domestico. In molte regioni del Nordest del Brasile e in Amazzonia, ancora oggi, la mancanza di infrastrutture adeguate per la conservazione del latte fresco rende il latte condensato una dolce alternativa interessante.
E adesso andiamo alla lezione di marketing che Borden ci ha lasciato e di cui, ahimè, non troviamo traccia neppure sui manuali universitari della disciplina.
Borden aveva capito prima di tutti che la qualità del latte fresco era un problema diffuso e che c’era una forte domanda per un prodotto alternativo più sicuro e duraturo. Il nostro creò un prodotto che rispondeva a un bisogno specifico dei consumatori allarmati (stiamo parlando della metà dell’ottocento)
L’ignorato Borden, a nostro avviso, dispone di tutti i titoli per essere considerato uno dei pionieri del marketing alimentare, dimostrando come la comunicazione efficace possa influenzare le scelte dei consumatori.
L’affermazione di Gail Borden nel lontano 1858 rappresenta un momento chiave nella storia dell’industria alimentare. La sua intuizione e la sua capacità di comunicare i vantaggi del latte condensato hanno contribuito a trasformare il modo in cui consumiamo il latte portando ad una vera rivoluzione nell’industria lattiero-casearia.
Borden era riuscito a posizionare il suo latte condensato come un prodotto superiore rispetto al latte fresco, sottolineando la sua purezza, la sua lunga durata e la sua convenienza. In questo modo riuscì a creare un’identità unica per il suo prodotto, differenziandolo dalla concorrenza del prodotto fresco, esattamente quello che aggigiorno chiamiamo il Marketing basato sui benefici.
Al centro delle comunicazioni di Borden c’erano i benefici che il consumatore poteva trarre dal prodotto, un concetto fondamentale e banale nel marketing moderno ma inesistente all’epoca.
Inoltre la denuncia di Leslie sulla stampa e la risposta in termini di marketing di Borden diedero il via a una competizione sempre più agguerrita nel settore lattiero-caseario, spingendo i produttori a migliorare la qualità dei loro prodotti e a sviluppare nuovi processi di lavorazione.
La creatività culinaria brasiliana ha visto nel latte condensato la chiave per la creazione di nuovi dolci tipici, come il brigadeiro e il quindim, che sono diventati dei veri e propri simboli della pasticceria locale, buoni, facili da preparare, economici e sicuri anche nella calda Amazzonia.
“Que delícia esse doce de leite!” (Che delizia questo dolce di latte!) Grazie a Borden.