Una delle opere più interessanti ed importanti che ho dovuto studiare per sostenere l’esame di sociologia è stato “L’etica protestante e lo spirito del capitalismo” di Max Weber. Questi sosteneva, ve la faccio breve, che il protestantesimo, in particolare il calvinismo, abbia in buona parte contribuito allo sviluppo del capitalismo moderno.
Weber non affermava che il protestantesimo fosse l’unica causa del capitalismo ma comunque aveva individuato alcune affinità tra l’etica protestante e lo spirito del capitalismo come ad esempio l’enfasi sul lavoro: il protestantesimo considera il lavoro come un dovere religioso e una vocazione divina; l’austerità: il protestantesimo scoraggia l’edonismo e il consumo superfluo. Il capitalismo favorisce pertanto l’accumulazione di capitale e il risparmio; e la predestinazione: il calvinismo insegna che il destino di ogni individuo è già stato deciso da Dio. E questo può spingere i protestanti a cercare segni di predestinazione nella loro vita ad iniziare dal successo economico.
In generale l’enfasi di Calvino sulla disciplina e sul lavoro duro era in sintonia con l’etica emergente del capitalismo e la sua teologia della predestinazione offriva una spiegazione per il successo e il fallimento individuali.
𝐌𝐚, 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐡𝐚 𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐥’𝐞𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐭𝐞𝐬𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐞𝐝 𝐢𝐧 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐜𝐚𝐥𝐯𝐢𝐧𝐢𝐬𝐦𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐥’𝐨𝐫𝐨𝐥𝐨𝐠𝐞𝐫𝐢𝐚 𝐟𝐚𝐛𝐛𝐫𝐢𝐜𝐚𝐭𝐚 𝐢𝐧 𝐒𝐯𝐢𝐳𝐳𝐞𝐫𝐚?
Sembra incredibile ma paradossalmente furono proprio le leggi a sostegno dell’austerità più estrema a generare il fenomeno commerciale degli orologi svizzeri simbolo del lusso tout court.
Giovanni Calvino era un forte sostenitore del sacrificio e impose leggi che ponevano limiti al consumo privato di beni di lusso, che considerava peccaminosi. Una delle cose che bandì a titolo definitivo fu l’uso di gioielli. Ciò mise i gioiellieri in una posizione difficile, poiché non potevano più esporre o vendere i loro prodotti.
Ma, c’è sempre un ma nelle cose, Calvino non solo aveva bandito i gioielli, però nel contempo predicava anche l’importanza nel lavoro dell’ordine e della puntualità.
Questi valori si riflettevano nella produzione svizzera di orologi, che divennero subito noti per la loro precisione, affidabilità e durata.
Nel frattempo negli anni della controriforma le persecuzioni religiose spinsero molti artigiani dall’Italia e dalla Francia a rifugiarsi a Ginevra dove insegnarono ai gioiellieri, penalizzati dalle leggi, come decorare gli orologi contribuendo a migliorarne la bellezza.
E poiché Calvino considerava gli orologi un oggetto pratico – e non un lusso – gli orologi ornati con gioielli riuscirono a soddisfare silenziosamente il desiderio di ostentazione di status degli svizzeri.
La crescente domanda di orologi di lusso da parte di reali e aristocratici europei spinse gli orologiai svizzeri a sviluppare nuove tecniche di produzione e design.
Ed infatti nel corso del XVII e XVIII secolo, l’orologeria svizzera si affermò come leader nella produzione di orologi.
Il punto di svolta che rese ancora più solida e precisa la meccanica degli orologi svizzeri fu rappresentato dall’invenzione del tourbillon da parte di Abraham-Louis Breguet . L’invenzione, brevettata nel 1800, del tourbillon consiste in un particolare meccanismo che mira a ridurre le irregolarità di marcia dell’orologio causate dalla forza di gravità terrestre.
Prova ad immagina il tuo orologio da polso: quando lo porti in posizione verticale, la gravità esercita una forza sul bilanciere, la componente meccanica che regola la velocità dell’orologio. La forza di gravità può causare un leggero anticipo o ritardo. Il tourbillon interviene proprio qui: si tratta di una gabbia rotante che ospita il bilanciere e la spirale. La gabbia compie una rotazione completa ogni minuto, compensando gli effetti della gravità in tutte le posizioni in cui si trova l’orologio. In questo modo, il meccanismo mantiene una precisione assolutamente superiore.
L’orologio da polso fu inventato alla fine del XIX secolo come un accessorio esclusivamente femminile mentre tra gli uomini era comunemente usato l’orologio da tasca.
Oggi i marchi svizzeri più famosi come Rolex, Patek Philippe, Audemars Piguet e Vacheron Constantin producono orologi, spesso realizzati con oro, platino e diamanti e dotati di complicazioni meccaniche sofisticate, che possono costare decine di migliaia di euro o addirittura milioni.
È interessante notare che mentre la Svizzera produce solo il 2,5% della produzione mondiale di orologi ormai in larga parte elettronici, è vero il contrario quando si tratta di valore, poiché il paese produce il 95% di tutti gli orologi venduti nel mondo a prezzi superiori ai 1000 Euro.
𝐔𝐧 𝐫𝐢𝐬𝐮𝐥𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐩𝐢ù 𝐢𝐫𝐨𝐧𝐢𝐜𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐬ì 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐮𝐬𝐭𝐞𝐫𝐢𝐭à 𝐜𝐚𝐥𝐯𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐚 è 𝐝𝐢𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢𝐥𝐞 𝐝𝐚 𝐢𝐦𝐦𝐚𝐠𝐢𝐧𝐚𝐫𝐞.
Comunque resta il fatto che il calvinismo, che predicava la moderazione e il rifiuto del lusso, ha dato origine al mercato della massima ostentazione della ricchezza promuovendo un bene, come l’orologio, che oggigiorno è accessibile anche a cifre modeste garantendo la massima precisione.
La massima calvinista che ha fatto la fortuna dell’industria orologiera svizzera giustamente dovrebbe essere: 𝐈𝐥 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐧𝐨𝐧 è 𝐝𝐞𝐧𝐚𝐫𝐨,è 𝐥𝐮𝐬𝐬𝐨.