Quanti si lavano le mani tutte le volte che vanno in bagno?
A domanda diretta, il 90% risponde positivamente.
Approfondendo l’interrogazione si scopre che l’80% degli intervistati riferisce di aver osservato persone che escono dal bagno pubblico evitando addirittura di guardare il lavandino.
Peggio. Dopo l’utilizzo di un bagno pubblico meno della metà degli uomini, 46%, aziona lo sciacquone, poco più della metà degli intervistati ammette di vergognarsi a chiedere ad una persona nel bagno accanto un po’ di carta igienica nel caso che il suo rotolo si sia esaurito.
Come viene utilizzata la carta igienica? Il 53% degli intervistati utilizza da 4 a 6 pezzi di carta igienica per pulirsi, magari piegata in due o in tre. Un terzo circa degli intervistati strappa e accartoccia la carta per poi pulirsi, mentre un’altra piccola quota (14%) piega la carta accoppiandola con la massima attenzione e seguendo le linee traforate.
Ed in casa come ci si comporta?
Il bagno di casa non è un posto dove cui si limita a fare una sola cosa ed infatti al 47% capita di parlare al telefono, il 74% si siede e legge (cosa state facendo in questo momento? Non lo voglio sapere!).
Beh, c’è un altro 11% che ammette addirittura di fare uno spuntino mentre si trova in bagno.
Il 57% delle persone non riesce ad evacuare e si sente in imbarazzo se c’è anche un altro familiare nel bagno.
2 su 10 neppure a casa propria si siedono direttamente sul water (naturalmente questo dipende da chi siano gli altri occupanti della casa), ma se parliamo di servizi pubblici la percentuale di chi non si siede sul water schizza ad oltre il 90%.
Al di là del contatto diretto con il sedile, ci si ingegna a coprirlo con la carta igienica (nel 50% dei casi).
I soggetti più equipaggiati che si trovano spesso fuori casa usano in 1 caso su 5 salviettine umidificate o gel antisettico.
Ma è l’orinatoio pubblico in particolare a rappresentare il momento della verità. Esistono modelli matematici circostanziati che determinano gli spazi occupati affinché due uomini non si trovino uno accanto all’altro. La principale preoccupazione degli utenti eterosessuali, spiega la psicologa De Labrida, responsabile dell’indagine, è di evitare di guardare lateralmente.
Beh! A questo punto mi sembra che ci siano diversi small data cui fare riferimento per ridefinire in termini di marketing lo spazio bagno, pubblico e privato, in accordo ai comportamenti degli utilizzatori.