Sandro Rinauro, Istituto veneto di scienze, lettere ed arti 2002
Dall’introduzione:
Apparso improvvisamente negli Stati Uniti d’America negli anni della Grande Depressione e del New Deal, il sondaggio ha prodotto questa profonda rivoluzione storica riuscendo a farsi accettare come l’unico metodo “scientifico” di quantificazione e di comunicazione dell’opinione pubblica e ha prodotto una vera rivoluzione mentale rendendo improvvisamente misurabile e quindi visibile quell’opinione pubblica che per secoli era rimasta un fantasma.
Mancando ancora una ricostruzione del significato storico della sua vicenda nazionale, e ciò certamente è anche conseguenza di quella sua tarda e controversa acclimatazione rispetto alle altre nazioni occidentali, l’indagine condotta attraverso questo libro ne individua l’aspetto più significativo.
Se il sondaggio era il risultato metodologico e insieme la matrice di una precisa ideologia dell’opinione pubblica nata negli Stati Uniti della Grande Depressione e del New Deal, e se tra il 1936 e l’immediato dopoguerra lo strumento si è presentato in Italia con i suoi obiettivi originari e con la sua enfasi democratica, ricostruire le ragioni della sua controversa e lenta acclimatazione significa verificare quanto quella particolare concezione dell’opinione pubblica implicita nel sondaggio fosse organica o disorganica alla società italiana di quegli anni, ma anche individuare, per contrasto, le concezioni e quindi gli strumenti alternativi di rilevazione e di utilizzo dell’ opinione pubblica che in Italia ne ha ostacolato la diffusione, nella consapevolezza che la lunga refrattarietà allo strumento d’Oltreoceano non può assumersi automaticamente come refrattarietà alla consultazione dell’opinione pubblica, ma anche come predilezione per obiettivi e quindi strumenti di rilevazione dell’opinione pubblica alternativi e concorrenti a quelli impliciti ed espliciti nei sondaggi d’opinione.
In questo senso il capitolo introduttivo di questa ricerca, dedicato alla nascita del sondaggio d’opinione negli Stati Uniti, non è solo necessario per coglierne il significato storico-culturale rivoluzionario, ma è soprattutto funzionale allo studio dei caratteri del caso italiano, mettendo a disposizione gli elementi per la metodologia comparativa che è assunta nella presente indagine.
Anche in questo senso, proprio l’analisi storica concorre in modo essenziale a chiarire le questioni di fondo a chi vorrà discutere del ruolo e del destino dei sondaggi nella nostra società.
In quanto prodotto intellettuale squisitamente “americano”, la vicenda del sondaggio d’opinione in Italia costituirebbe apparentemente anche un aspetto particolare del fenomeno dell’ “americanizzazione” del nostro paese, ma il condizionale è d’obbligo in una vicenda che, al di là di una certa “americanizzazione” dei suoi pochi pionieri italiani, rappresenta piuttosto una testimonianza della lunga e quasi irriducibile divergenza di un aspetto così importante della cultura sociale e politica dei due paesi quale la concezione e la gestione dell’opinione pubblica.
Un altro settore d’indagine affrontato è poi quello delle ricerche campionarie di mercato tra Ricostruzione, “miracolo economico” e successiva recessione. Esse sono parse utili all’autore non solo perché sono state proprio le ricerche di mercato, inizialmente scopo secondario dell’attività demoscopica in Italia, a diffondere la dimestichezza con la consultazione campionaria dell’opinione pubblica, non solo perché coprono oltre il 95% dell’attività degli istituti d’opinione e si deve dunque ad esse la sopravvivenza di questi e quindi del sondaggio sociopolitico, a cui hanno fornito i mezzi per adottare tecniche e strutture di rilevazione altrimenti proibitive sul piano economico, ma anche perché i tempi relativamente brevi della loro sia pure insufficiente diffusione tra gli operatori economici illustrano, per contrasto, come il deterrente all’accettazione del sondaggio in ambito politico e giornalistico non derivasse tanto da una sfiducia assoluta nella sua tecnica, né esclusivamente dalla sfiducia nella sua efficacia di rilevazione in ambito politico e dalla dimestichezza con altri strumenti di indagine d’opinione, quanto dal suo ruolo lungamente superfluo alle modalità della vita politica italiana.
Non ultimo, la ricognizione della vicenda storica delle indagini di mercato illustra la stretta parentela ideologica e simbolica tra queste e il sondaggio d’opinione, e contestualizza storicamente uno dei più controversi presunti effetti del sondaggio sociopolitico, la “mercificazione” della politica.
Le implicazioni politiche presunte democratiche dell’indagine di mercato vengono ereditate e consapevolmente divulgate anche in Italia nel secondo dopoguerra e contribuiscono alle strategie comunicative della divulgazione dello stesso sondaggio sociopolitico, dove specialmente le frequenti metafore aziendalistiche e di mercato della società civile e della partecipazione politica testimoniano il grado di parentela dell’ideologia del sondaggio con una particolare concezione del mercato di consumo.
Ricostruire la vicenda del sondaggio d’opinione in Italia significa, però, soprattutto individuare i protagonisti della sua diffusione, e in tal senso questo studio vuole essere una storia sociale del sondaggio dove l’attenzione dedicata a quegli uomini intende fare emergere le ragioni socioculturali della loro pionieristica vocazione allo strumento e all’ideologia dell’opinione pubblica d’Oltreoceano, ma anche l’adattamento del modello originario ad alcune drammatiche vicende italiane, ed è qui specialmente che irrompe come decisiva la storia nazionale.
Nuovi problemi politici infine si pongono all’ordine del giorno, suscitati da fenomeni demografici e strutturali nuovi – i problemi finanziari e occupazionali legati all’invecchiamento della popolazione, l’immigrazione, le difficoltà finanziare del precedente sistema di ammortizzatori sociali, ecc. – mentre i problemi di ieri si pongono sempre più al di fuori delle precedenti formulazioni ideologiche; di fronte a tante novità reali e a formulazioni nuove, il potere non può più affidare il pronostico delle reazioni dell’elettorato alle esperienze del passato, ed ecco venire incontro il sondaggio d’ opinione.