Più o meno quello che nel 1989 in un campus universitario si sentirono proporre studenti e studentesse da quelli che erano in effetti degli intervistatori, o meglio attori ed attrici, nel corso degli esperimenti dell a coppia Clark e Hatfield per una valutazione della propensione al sesso occasionale da parte degli uomini e delle donne. Questo studio del 1989 viene spesso citato per dimostrare che le donne sono interessate al sesso occasionale molto, molto meno rispetto agli uomini.
Gli attori erano stati selezionati in parte sulla base di un aspetto particolarmente gradevole, in parte sulla base di un aspetto normale.
Per la verità l’approccio suonava meno brutale di quanto ho indicato nel mio titolo:
“È da un po’ di tempo che ti ho notato. Ti trovo molto attraente”.
Si proseguiva poi a rotazione con le seguenti frasi:
“Ti piacerebbe uscire con me stasera?”
“Ti piacerebbe venire a casa mia stasera?”
“Ti piacerebbe venire a letto con me stasera?”
La proposta di uscire con una persona appena incontrata veniva accettata dal 50% circa degli intervistati (sia uomini che donne).
La percentuale degli uomini disponibili ad andare a casa di ragazze appena incontrate era il 70%, in netto contrasto con il 3% delle donne disponibili ad andare nell’abitazione dell’uomo. La quota degli uomini interessati al rapporto sessuale occasionale risultò ancora superiore (3 su 4); nessuna donna invece raccolse l’invito.
Come è evidente, le strategie dell’incontro amoroso apparivano molto diverse tra uomini e donne. Le donne richiedevano anche maggiore tempo per elaborare la proposta e le informazioni disponibili, e decidere quindi di conseguenza, inserendo anche nel discorso un minimo di sentimento.
L’esperimento Clark e Hatfield condotto negli anni ’80, è stato ripetuto nel 2011 anche dal sociologo Terri Conley. Le risultanze si sono modificate nel senso che nel passaggio generazionale le donne si mostrano più disponibili, con un atteggiamento meno dissimile da quello degli uomini. Restavano pur sempre condizionate dall’esigenza di tempi prolungati per approfondire la conoscenza del partner occasionale.
Ancora 15 anni fa le donne quindi solo occasionalmente accettavano una proposta esplicita di un incontro sessuale con una persona totalmente sconosciuta.
Oggi, nell’era di Tinder e OnlyFans, ma anche dell’estensione al sesso occasionale sia da parte delle Milf e delle Senior, ma anche da parte degli uomini senior è diventato un fenomeno complesso. Se l’esperimento di Clark e Hatfield ci mostrava a suo tempo un divario netto tra uomini e donne, i nuovi studi rivelano un quadro più sfaccettato. Le donne, soprattutto le più giovani, si mostrano più aperte a esperienze occasionali, ma con determinate condizioni: connessione emotiva, rispetto e sicurezza. E che dire degli uomini? Molti sembrano preferire relazioni a lungo termine, ma non disdegnano un’avventura se capita, ampliando il range d’età del partner. Insomma, il sesso occasionale è come un ‘menù à la carte’: ognuno sceglie ciò che preferisce, a volte con sorprese inaspettate. E oggi, con l’aggiunta di nuove “portate” come le Milf, le “nonne sprint”, e i vecchietti arzilli il menù si è fatto ancora più ricco e variegato. Chissà se l’esperimento di Clark e Hatfield verrebbe ribaltato da un campione di disinibite signore e maschietti over 60 e 70… Forse è il caso di proporre un nuovo studio: ‘San Valentino: ma tu, con i tuoi 70 anni, verresti a letto con me?'”. In fondo è solo una questione di “target” oggi molto più diversificati.
E allora, che sia il 1989 o il 2025, il gioco della seduzione e del sesso occasionale continua a evolversi. Se ieri la proposta di una notte di passione era uno shock, oggi può essere una notifica su un’app o un incontro con un vecchio partner o un tipo interessante su Facebook, a alla fine, tra statistiche e studi sociologici, la domanda resta sempre la stessa: “Ti piacerebbe venire a letto con me stasera?” E la risposta? Beh, quella dipende da te… e forse dal menù del giorno.
Buon San Valentino!