Per alcuni ambiti di ricerca quando la scelta d’acquisto scaturisce dall’interazione di pubblici diversi risulta indispensabile indagare contemporaneamente i vari target (con campionature diversificate, evidentemente).
Anche quando il committente non lo richieda espressamente, il ricercatore, anche assumendosene i costi in termini di tempo, deve comunque verificare se esistano e quanto pesino gli altri influencer nel determinare e condizionare quel particolare mercato.
Nell’ambito del farmaco, ad esempio, concorrono alla scelta le figure dell’acquirente, dell’utilizzatore, del prescrittore e del rivenditore; ciascun target evidentemente è sensibile ad argomentazioni specifiche e distinte, che possono magari avere scarsa rilevanza per gli altri pubblici coinvolti ma assolutamente rilevanti per l’azienda che deve avere a disposizione una visione complessiva del mercato e di tutte le figure coinvolte.
Per acquisire una visione olistica del farmaco al fine di individuare gli aspetti sui quali puntare, ad esempio, nella comunicazione (visiva, verbale, scritta…) sui diversi media, in modo da interloquire nel modo più efficace, occorre quindi esplorare in modo interattivo orientamenti, atteggiamenti e resistenze di ciascuna platea,sottoponendo cioè a tutti i pubblici interessati le proposte e le considerazioni emerse nelle fasi propedeutiche-esporative del lavoro di ricerca.
La messa a punto della comunicazione del farmaco rappresenta quindi una sintesi, non solo in termini di massima concisione ma sopratutto di confluenza di valenze di significato.