Cara nonna ti ho spedito mia figlia May!
Ecco perché una lettera tradizionale resterà sempre più efficace di una posta elettronica.
Una email spedita da un indirizzo di posta sconosciuto ha molte possibilità di essere ignorata, mentre una lettera viene quantomeno letta nell’intestazione.
Chi riceve una lettera è consapevole che richiede molto più impegno, tempo e spesa, anche per questo motivi l’apprezza maggiormente.
Una email, anche quando letta, rimane pochi minuti sullo schermo per poi passare nel dimenticatoio in conseguenza dello scrolling o al passaggio verso un altro messaggio.
Una lettera su carta (snail-mail) vive fisicamente per giorni se non settimane sulla scrivania o sul comodino. Se si tratta di un invito ad un evento la durata di vita della pregiata missiva si spinge anche oltre il giorno dell’evento.
Credo sia chiaro che la lettera non è affatto un mezzo di comunicazione obsoleto, ma bensì un mezzo da utilizzare in determinate circostanze nei confronti di pubblici particolari da trattare con i dovuti riguardi.
Non a caso il marketing postale continua a mantenere alcuni vantaggi rispetto alla comunicazione digitale (anche se, evidentemente, la comunicazione digitale possiede altri vantaggi nei confronti della posta tradizionale).
Il marketing postale ottiene infatti tassi di risposta migliori rispetto al digitale (Response Rate Report).
I consumatori comprendono che la posta cartacea richiede più impegno e costo di una e-mail e già di per se comunica che l’azienda tiene in particolar modo al destinatario.
La ricerca citata ha anche scoperto che la posta fisica permane fino ad oltre quattro settimane in casa mentre un’altra ricerca effettuata da Kantar per la Royal Mail afferma che la posta cartacea viene considerata più affidabile e credibile rispetto alla posta elettronica.
Inoltre 7 persone su 10 hanno un’opinione migliore dell’azienda che li ha raggiunti con questa modalità di comunicazione.
Le cassette della posta nell’atrio del palazzo, ormai vuote, consentono di ottenere una visibilità eccezionale a chi invia lettere personalizzate con un testo redatto con la massima cura come si conviene al marketing diretto di qualità.
Non è da poco il vantaggio di poter generare fiducia solo usando questo antico mezzo di comunicazione.
La posta cartacea genera connessioni personali decisamente più forti rispetto email o altre tipologie di massaggi online.
Secondo una ricerca promossa dalla Royal Mail l’87% delle persone ritiene che la posta tradizionale sia decisamente credibile e affidabile in contrapposizione al 48% di chi attribuisce questi caratteristiche alla posta elettronica.
Il 70% infine si forma un’opinione positiva delle aziende che comunicano con questa modalità.
Purtroppo le Poste Italiane sono state un freno al marketing diretto e alle vendite postali mentre nel modo anglosassone dove l’efficienza di questa infrastruttura era mitica queste andavano alla grande.
Da noi quasi non si fa caso alle perdite di colli, lettere pervenute fuori tempo massimo, lettere (raccomandate comprese) inviate al macero, addirittura trasportate con dei camion (grande scalpore fece a suo tempo l’inchiesta di Panorama).
Posta non distribuita ammassata nei garage e nelle abitazioni di postini che avrebbero dovuto consegnarla…

Terry Pratchett’s Going Postal film (2010)
Nel Regno Unito (la Royal Mail fu fondata nel 1516) una gestione così della corrispondenza privata sarebbe inimmaginabile.
Suggerisco senz’altro la visione dello splendido film fantastico “Going Postal” dove il protagonista viene incaricato di riorganizzare lo sconquassato sistema postale per consegnare la corrispondenza così come si deve. Scena ammirevole: le lettere che giacciono ammucchiate e non consegnate piangono a dirotto opprimendo di incubi il sonno del riluttante Direttore dell’Ufficio Postale.
La sicurezza delle missive affidate alla Royal Mail si evince anche dall’iconica cassetta-totem delle lettere il “Pillar box” rosso fuoco in ghisa presente in oltre 100mila esemplari su tutto il territorio dell’impero britannico.
La cassetta è dotata di una serratura inapribile, supersicura, pesantissima, ancorata al terreno e con una bocca che non consente di recuperare la corrispondenza una volta introdotta.

Il “Pillar Box” inglese
Tra l’altro ci preme ricordare che con il “Post Office Act” del 1710 (primissima legge sulla Privacy) i portalettere di tutto il Regno Unito dovevano (e devono tutt’oggi) giurare che non avrebbero mai letto la corrispondenza – va da se – neppure delle cartoline che vedranno la luce oltre 150 anni dopo.
Comunque l’efficienza della mitica posta inglese ma anche di quella statunitense fu messa a dura prova quando nacque – 1913 – il “parcel post” un servizio per inviare “pacchi e oggetti più pesanti di un semplice pacchettino da 4 libbre”.
A Londra un tale, Reginald Bray, sperimentò infatti su se stesso la posta umana.
Si recò presso l’ufficio postale della sua zona con una grande etichetta con l’indirizzo postale di casa attaccata alla giacca.
Pagata l’affrancatura al funzionario dalla tipica flemma british il nostro venne preso in carico da un postino e consegnato con la bicicletta al destinatario, il padre, che dovette firmare la ricevuta di consegna.
Ben diverso l’utilizzo da parte della posta statunitense che un centinaio di anni fa si trovò anche a consegnare in conformità ai regolamenti bambini e neonati. Evidentemente grande era la fiducia nel servizio postale.
Cara nonna ti ho spedito la nipotina, disse Pierstorff
Papà Pierstorff, fatti i conti, visto che il viaggio in treno era più caro della spedizione via posta, decise di spedire la piccola May con l’affrancatura appiccicata alla giacchetta (il caso è poi diventato il libro per bambini “Mailing May”).
I casi di bambini spediti via posta si moltiplicarono, talvolta anche pagando il sovrapprezzo del servizio di assicurata, finché questo tipo di spedizioni non vennero interrotte, modificando le normative postali, ma solo perché intralciavano il normale funzionamento della gestione del servizio.
La posta, ovvero la trasmissione delle informazioni in maniera affidabile, sicura e nell’assoluta riservatezza rappresenta a nostro avviso la più importante infrastruttura di uno Stato e ne indica il livello di civiltà raggiunto.
L’email non potrà mai sostituire una vera lettera.
Afferma il filosofo: “La lettera è una visita inaspettata” ed è sempre un piacere vedere chi viene a visitarci, anche se con proposte commerciali.