Mi sono rivolto al servizio clienti del supermercato per segnalare che l’orologio (analogico) strategicamente collocato sulla grande parete all’ingresso era in ritardo di 15 minuti. Gentilmente mi viene assicurato che senz’altro e quanto prima la direzione avrebbe provveduto a risincronizzare l’orologio con il resto del pianeta.
Ovviamente, nulla di tutto questo è avvenuto e ne ero perfettamente consapevole. Era da alcuni mesi che avevo constatato l’anomalia e conoscevo l’artificio.
Dal punto di vista delle tecniche di vendita il supermercato ha commesso (almeno) due errori, il primo dei quali è stata la stessa vistosa esposizione dell’orologio.
L’orologio al supermercato è un errore da principianti perché comunica in modo troppo plateale il trascorrere del tempo, generando stress. Perché mai rischiare di fragilizzare la pulsione all’acquisto del potenziale acquirente impegnato nel processo decisionale, proprio quando è immerso nella trance da shopping compulsivo, riportandolo alle altre mansioni quotidiane?
Nel momento della libidine dello shopping c’è il massimo bisogno di tempo disponibile per confrontare l’offerta, decidere l’acquisto, compiacersi di quanto acquistato, impazienti di sperimentarlo.
Se il primo errore del supermercato è stato quello di esporre con evidenza un orologio, pur garantendo quindici minuti in più per le scelte d’acquisto, il più grave è stato quello di segnalare comunque ai clienti il trascorrere del tempo.
La robusta correlazione (più e più volte dimostrata) tra importo dello scontrino e tempo trascorso nella superficie di vendita non basta a giustificare il ricorso al banale espediente dell’orologio in ritardo.
Il marketing dispone di molti altri modi di raggiungere lo stesso risultato.
Il consumatore dispone oggi di sempre meno tempo, vive in uno stato di accelerazione; infatti quando per esempio riceve un messaggio sul telefonino tende a rispondere in tempo reale; ma per fortuna, sono state messe a sua disposizione le emoticon per sintetizzare con la pressione di un pulsante cento parole.
“Un uomo con un orologio sa che ore sono. Un uomo con due orologi non è mai sicuro.” ARTHUR BLOCH