Le domande trappola dei cacciatori di teste
La prossima volta che ti capita di essere intervistato da un cacciatore di teste, ricordati queste brevi note che forse potranno risultarti utili.
Innanzitutto devo dirti che non ci sono risposte buone o cattive, ma solo profili più o meno adeguati al ruolo da coprire. L’aspetto più importante del colloquio è essere sinceri con sé stessi e con il professionista che ti esamina, per evitare il rischio di compromettere irrimediabilmente il tutto. I cacciatori di teste sono dei professionisti dell’intervista e particolarmente abili a capire quando e quanto il candidato esagera nel vantare le sue capacità. A me personalmente è capitato di leggere dei CV logorroici di giovanissimi che vantano esperienze di vita e di lavoro impossibili da cumulare in così pochi anni. E poi, a che pro esagerare?
Ma vediamo insieme le domande rischiose che potrebbero essere poste dal cacciatore di teste.
Tu provieni dall’azienda X che recentemente ha lanciato sul mercato un nuovo prodotto oppure ha fatto una campagna pubblicitaria. L’interlocutore potrebbe chiederti quale è stato il tuo ruolo. La domanda tende a mappare il tuo posizionamento nella struttura gerarchica dell’azienda dove hai lavorato in precedenza. Barare su questo fronte è pericoloso.
Altra domanda classica è quella dell’ auto-analisi. Ti viene richiesto quali ritieni che siano i tuoi punti di debolezza e quali quelli di forza. L’intervistatore apprezza l’autocritica, e se non riesci a fornire una risposta lui si potrebbe chiedere, come fai a richiedere una posizione in azienda se non conosci i tuoi punti di forza e di debolezza.
Ancora più invadente potrebbe sembrarti la domanda sul motivo per cui lasci l’azienda in cui lavoravi in precedenza, in questo caso devi stare molto attento, sempre tenendo presente che chi ti pone queste domande è un professionista che, debitamente informatosi, conosce perfettamente lo stato di salute dell’azienda da cui provieni. Evita quindi di dire qualsiasi cosa che non corrisponde alla realtà aziendale.
Una delle domande che crea solitamente dei problemi è il quesito “mi può indicare il suo livello di conoscenza della lingua inglese?” se rispondi affermativamente che hai studiato per dieci anni l’inglese a scuola e che hai conseguito il massimo dei voti, devi stare ben attento perché il resto dell’intervista potrebbe proseguire in lingua inglese e sarebbe una catastrofe se tu non fossi in grado di gestire la cosa come si dovrebbe.