Raccontano le Mille e una Notte che il Califfo di Bagdad quando voleva sapere come veramente andavano le cose sotto il suo governo, per un po’ smetteva di ascoltare quello che i suoi vizir, ministri, consiglieri, eunuchi, spie, delatori, etc. raccontavano; invece, di mattina presto, travestito da cittadino qualsiasi, attraversava il ponte che collegava il suo palazzo alla grande città di Bagdad, s’inoltrava per strade e vicoli, girava fra i banchi del mercato ed ascoltava…
In mezzo ai banchi del mercato ed all’umanità sudata che li affollava il califfo in incognito poteva finalmente udire le esplosioni di rabbia contro i prezzi troppo alti, le imprecazioni contro le sue imposte, gli abusi dei suoi funzionari, i soprusi delle sue guardie, le grida di odio scagliate contro il suo potere, la frustrazione, l’insofferenza, la rabbia, la minaccia che gonfiava…
Poteva in quelle occasioni il califfo avvertire tutta la distanza tra la realtà fabbricata, “schermata”, opportunamente filtrata e depurata che gli veniva propinata, e la realtà sanguinosa, dolorosa e dolente, così come la vivevano i suoi sudditi.
Da allora sostanzialmente non molto è cambiato per chi voglia disporre di informazioni genuine e distinguere il vero dall’apparente.
Un’immane quantità di opinioni/informazioni vengono scambiate ad ogni istante sul web; così la infosfera si espande vertiginosamente, ingerendo ogni sorta di dati.
Tutto è lì, a disposizione, basta andare a cercarlo, sembrerebbe e sembrerebbe anche facile.
Ma la infosfera è in effetti una realtà surrettizia, schermata e distorta, dove anche gli asini volano, fortemente manipolata spesso secondo le agende di interessi che si nascondono dietro una parete invisibile.
Per quanto ci riguarda, nel mondo del marketing, un conto è leggere delle recensioni on line su dei prodotti altra cosa è provare quei prodotti e parlare con chi li ha provati a lungo, un conto è testare un prodotto on line, altro è testarlo in vivo nella sua realtà fattuale, un conto è simulare una scaffalatura di un supermercato e porre delle domande in un ambiente artificiale altro è intervistare chi esamina i prodotti reali posti sulla scaffalatura di un vero punto di vendita.
Noi crediamo che la ricerca di mercato, quella che si fa sulla strada, fra i banchi del supermercato, negli ambulatori medici, negli alberghi e nei parchi, quella che ascolta le voci che dal mercato salgono, per comprendere, sia quella che effettivamente serve a chi intende corrispondere ad una domanda di mercato effettiva e non mediata, (se non addirittura alterata). Il califfo, così come tanti altri personaggi curiosi di essere informati di come realmente stanno le cose (re, imperatori e uomini di business), si immergono nella realtà quotidiana.
Il grande Bernardo Caprotti, fondatore dei supermercati Esselunga, e autore del best seller “Falce e Carrello” visitava in incognito i suoi punti vendita il sabato mattina quando questi erano maggiormente affollati proprio per capire a fondo i bisogni della sua clientela. Le vendite per metro quadro dei supermercati Esselunga, uno dei più significativi indicatori di efficienza di un p.v. ammontavano (anno 2014) a 16mila euro contro i 7mila della Coop e i 5mila di Carrefour e Auchan. Chi ha orecchi per intendere, intenda.