Sono le parole di una vecchia canzone, una canzone di altri tempi , che parlava di altre cose (senza nominarle), noi invece vogliamo parlare dei sondaggi preelettorali che nelle ultime 2 settimane prima del voto sono vietati. Cioè, sarebbe vietata la diffusione, ma non certo l’esecuzione che invece raggiunge in questo periodo la massima intensità. Si testa persino l’effetto di una singola frase sui potenziali elettori (che tendono ad ascoltare sempre di meno) per mobilitarli al voto.
Le personalità politiche dicono che loro ai sondaggi non ci credono, ma, dal momento che sono loro che li commissionano, vuol dire che ci credono (quella è l’unica cosa della quale possiamo essere sicuri che credono).
A questo punto gli elettori vengono ripartiti in 2 categorie: quelli, pochi che sanno, e si fanno continuamente informare sul probabile esito (in vista del loro business politico-economico) e quelli che durante il back out elettorale non sono autorizzati a conoscere l’evoluzione delle intenzioni di voto.
Potrebbe essere questo un indice del livello di democrazia? Vediamo che (oltre a USA e Regno Unito, of course), in Germania, Austria, Belgio, Olanda, Danimarca ed anche Francia (che dal black out di 1 giorno ha abolito del tutto l’embargo sulla diffusione dei sondaggi) i sondaggi pre-elettorali possono essere diffusi sempre e comunque.
Una legge, come viene detto severa e anacronistica quella dell’embargo di 15 giorni prima delle elezioni che ci vede a pari merito con l’Argentina e l’Ukraina ma superati dall’Honduras, wow ben 45 giorni? Diciamo pudicamente funzionale, magari ispirata alla famosa frase di un sonetto, in romanesco, del Belli (frase riprodotta nel film Il Marchese del Grillo): “io sono io e voi non siete un …”
Stessa solfa per quanto riguarda il divieto di propaganda in TV e Radio (e ora anche in Rete, per la prima volta equiparata alla TV); come pure niente comizi o attività di propaganda entro 200 metri dai seggi, nel giorno in cui si vota e in quello precedente.
Nelle grandi democrazie anglosassoni queste cose non possono esistere perché contrarie alla libertà di espressione. Ma vuoi mettere come è bello vietare e poi sanzionare!