Troppo caro? In che senso?
Uno degli aspetti più delicati che competono alla ricerca di marketing è la definizione del prezzo di un prodotto; peraltro per il marketing il prezzo del prodotto corrisponde a quello che il cliente/consumatore è disposto a spendere per poter godere di quel bene e dei suoi benefici . . . Ma, nonostante questa apparente semplicità, non si tratta di una determinazione che possa avvenire sulla base di una rilevazione meramente quantitativa.
Capita spesso, nel corso di focus group o interviste individuali, di ottenere come risposta “è troppo caro”. Ma “troppo caro” può significare molte cose diverse.
È troppo caro perché il consumatore lo sta confrontando con un altro prodotto?
Oppure rappresenta una giustificazione sbrigativa per la rinuncia all’acquisto del prodotto?
Oppure è troppo caro perché la decisione dell’acquisto non compete all’intervistato e quindi la scelta d’acquisto deve coinvolgere un’altra persona?
O forse non ha la possibilità di spendere quella cifra, perché superiore alle sue disponibilità.
Resta quindi da determinare cosa sottenda quel “è troppo caro”.
Il primo aspetto da verificare è quello di controllare l’eventuale concorrenza, diretta o indiretta, per capire se il consumatore effettua un confronto con il concorrente.
In secondo luogo si deve accertare quanto il prodotto vale per l’acquirente; un conto è quanto l’azienda chiede per quel prodotto, un conto capire quanto vale per l’acquirente quel prodotto, se risolve i suoi problemi o offre un beneficio.
La ricerca deve anche accertare quanto il consumatore possa pagare, un importo che può essere molto diverso da quanto vorrebbe pagare. Un ulteriore check riguarda l’algoritmo utilizzato dal consumatore nel definire il costo, per capire a che livello il prezzo del prodotto può essere percepito come adeguato se non conveniente.
Come si vede la risposta “troppo caro” può nascondere molti significati e interpretarli adeguatamente rappresenta un vantaggio non da poco.