L’accento posto sui Big Data appare, almeno per quanto riguarda il marketing delle PMI italiane un po’eccessivo. Anche se la prospettiva di analizzare l’intero universo dei dati alla ricerca di correlazioni piuttosto che un campione è suggestiva, non fornisce informazioni sul rapporto causa/effetto, il perché le cose avvengono e le motivazioni che determinano le scelte da parte del consumatore/elettore.
L’enfasi sui Big Data è, a nostro avviso, solo un miraggio, ad oggi privo di fondamenti concreti conoscitivi se non quello di spingere le vendite . Se diventasse possibile produrre previsioni attendibili sul comportamento umano (proprio perché si è individuato il rapporto causa/effetto), quando, attraverso i Big Data, verranno, per esempio, offerte delle previsioni sulle intenzioni di voto che si verificassero, beh allora … saremmo finalmente di fronte, dopo millenni di silenzio degli dei, ad un nuovo oracolo. Tutto il resto è fantasia, Big Fantasy.
L’enfasi sui Big Data non può occultare la mediocre realtà che nei grandi ammassi di informazioni molto spesso c’è ben poco di utile salvo riproporre la fase aziendale dell’”orientamento alla vendita”.
L’informazione decisiva dal punto di vista dell’innovazione strategica risiede piuttosto nei “Tiny Data” o negli “Small Data”, come li definisce Martin Lindstrom, che scaturiscono anche dalle indagini “etnografiche” costruite sull’osservazione costante del comportamento del consumatore, nella verifica dei problemi che il consumatore incontra quotidianamente.
Invece che analizzare quantità sterminate di informazioni alla ricerca costante della formula magica , specie per quello che riguarda l’innovazione, si dovrebbero indagare i dettagli che possono portare alla luce un miglioramento dei prodotti, nuovi prodotti e ad una soluzione di problemi realmente avvertiti.
E allora piuttosto che parlare di Big Data sarebbe meglio disporre di Best data.
Infatti, a pensarci bene, che utilità possono avere i Big Data se non se ne ha il possesso e il controllo? In termini di utilità del marketing per una PMI italiana, probabilmente, nessuno. Mentre per le grandi multinazionali, i padroni dei social ed i governi, tanta, anche troppa. Va da sé, mi raccomando, nel rispetto della privacy.