LinkedIn è nato come un network di relazioni in ambito professionale e si è sviluppato principalmente nei paesi anglosassoni e l’inglese resta la sua “lingua franca”.
Ma ormai, almeno a me sembra, la comunità italiana di LinkedIn ha raggiunto dimensioni considerevoli e si potrebbe anche ridurre all’essenziale l’inserimento di post in lingua inglese (specialmente quelli trasferiti tramite un semplice “copia e incolla” senza un minimo di titolazione/introduzione in italiano). Sarebbe quindi auspicabile emanciparsi dall’utilizzo di soli documenti in lingua inglese ed anche utilizzare, quando possibile, la terminologia italiana quando vi è una parola corrispondente.
LinkedIn è appunto una comunità e la qualità dell’habitat all’interno di una comunità riflette le prassi osservate dai suoi membri. Anche per questo motivo sono essenziali l’originalità e la novità dei contributi specie se riferiti al contesto economico italiano molto diverso da quello delle multinazionali.
Nella fitta trama di piccole e medie imprese che connotano la realtà economica del nostro paese, LinkedIn dovrebbe costituire un canale di comunicazione e di scambio di esperienze professionali e come tale dovremmo preservarlo con contributi al 100% nella lingua che molti ci invidiano.