COGITO ERGO AMBULO
La macchina del pensiero disporrebbe di oltre 100 miliardi di neuroni e di un numero di connessioni molto superiore. Ancora non si sa di preciso come funzioni, come possa prendere forma da questo sterminato oceano di segnali elettrici e chimici un’idea, magari nuova, insolita, originale…
Anche se non so perché, mi capita che nel corso delle mie settimanali passeggiate sull’Appennino toscano il motore delle idee si attivi, i pensieri si succedano ed accavallino, che le domande suscitino ulteriori domande e poi risposte che magari corrispondano a soluzioni a problemi o a loro volta partoriscano nuovi spunti creativi.
Così, almeno qualche volta, senza uno sforzo consapevole, si ordina la sequenza degli impegni per la settimana od anche la struttura di un documento.
Nella mia esperienza almeno, la fonte della creatività si alimenta sia di isolamento che di condivisione con altri delle idee in corso di elaborazione.
Il motore creativo della mente viene cioè messo in movimento sia dall’indisturbato fluire del pensiero da un’idea all’altra sia dal far partecipare gli altri delle nostre riflessioni, in modo che dall’incontro con nuove informazioni nuove elaborazioni vengano suscitate.
Per superare i limiti del processo di brainstorming, spesso condizionato nei risultati dal contrasto tra personalità introverse (che tendono a tenere per sé i propri pensieri) e personalità estroverse (che tendono a sovrastare le opinioni formulate dagli altri), proprio una passeggiata potrebbe essere la risposta migliore. Come ben sintetizzato da Raymond Myers “Se cercate idee creative andate a piedi. Gli angeli sussurrano all’uomo quando passeggia”.
All’aria aperta
Una passeggiata nel verde non solo sollecita i muscoli e la circolazione, ma anche stimola i processi mentali. Siccome l’impegno fisico è limitato si può allora entrare in uno stato rilassato nel quale la mente può liberamente vagabondare inseguendo nuovi pensieri, nuove idee…
Questa è appunto la situazione ottimale per un brainstorming fruttuoso.
Così, a conclusione di una prima sessione di brainstorming, viene redatto un documento cartaceo che riassume le idee emerse; ogni partecipante al gruppo di discussione ne riceve una copia e si allontana per una passeggiata in solitario, almeno un’ora.
Meglio comunque sarebbe rimandare il proseguo dell’incontro al giorno dopo. Non solo la passeggiata consente la riflessione rimescolando i pensieri ed agevolando lo scambio di opinioni ma anche la notte, portando consiglio, genera nuove idee e soluzioni. Importante è, al risveglio, prendere subito nota di tutto quanto ricordiamo.
A mente fresca
Dopo la passeggiata (o meglio il giorno seguente) ci si rimette a discutere, aggiungendo alle prime risultanze i benefici delle ultime riflessioni.
Molte sono le tecniche di brainstorming per generare idee ma, al di là della tecnica utilizzata, se al termine della fase divergente, e prima di passare a quella convergente, inseriamo una bella passeggiata per una ulteriore rielaborazione delle idee in proprio, il salto di qualità risulterà evidente.
Come asseriva Nietzsche, un filosofo che era anche un instancabile viandante: “Tutti i più grandi pensieri sono concepiti mentre si cammina”.
E come non dargli ragione!