Il settore della ristorazione è in crescita e continuerà a crescere. Ma crescerà ancora di più, a causa delle app di ordinazione tramite mobile, la consegna di cibo presso la propria abitazione. I ristoratori dovranno tenere il passo con questa rivoluzione digitale o mettere in conto di rinunciare a dei fatturati mentre i provider cercheranno di sottoscrivere rapporti di partnership con i ristoranti più richiesti.
Le grandi società che investono nella consegna di cibo a domicilio stanno affilando le armi e in un ambiente fortemente competitivo, sono alla ricerca di segmenti di pubblico e aree geografiche da presidiare con i propri servizi. Proprio due giorni fa passando in un piccolissimo paese dell’entroterra toscano mi è capitato di vedere una vetrofania di Just-Eat sulla porta a vetri di un ristorante, evidentemente al passo con i tempi.
Ma non tutte le società di consegna a domicilio sono percepite nello stesso modo. Il servizio di consegna rappresenta solo uno degli aspetti del servizio.
Il primo aspetto da tenere in considerazione infatti non è la consegna del cibo a domicilio ma bensì la sicurezza e una retribuzione adeguata a chi lo consegna. È facile vedere proprio nelle giornate di pioggia, quando siamo più pigri per andare al ristorante, giovani in bicicletta che pedalano per consegnare piatti pronti.
Chi riceve il cibo cosa penserà del trattamento di questi lavoratori?
Quanto l’immagine del ristorante trarrà beneficio da tutto questo?
Vero è che la big economy spinta dalle piattaforme online di incrocio domanda/offerta cresce ma nel contempo questa va a confliggere con l’idea stessa che abbiamo di un corretto rapporto di lavoro.
Una politica di marketing non potrà non tener conto della sensibilità del cliente a questo riguardo e forse disporre di personale di consegna dedicato, tutelato e ben inquadrato, potrebbe essere l’arma vincente per la conquista del mercato.