A dimostrazione dell’assenza di conservanti
Correva l’anno 2009 quando McDonald’s chiuse la sua catena di fast food in Islanda.
Il motivo fu un collasso economico senza precedenti dell’economia islandese, che aveva reso l’attività di McDonald’s economicamente insostenibile.
Visto che importava i prodotti dalla Germania e il suo prodotto era infatti diventato eccessivamente costoso.
L’ultimo giorno di apertura l’islandese Smarason acquistò l’ultimo McLunch composto da hamburger e patatine fritte.
Non lo consumò ma per 3 anni lo conservò in un sacchetto di plastica.
Visto che dopo tre anni non mostrava segni di decomposizione, con un’operazione di marketing visuale degna di nota, iniziò a esporlo pubblicamente in diversi contesti.
Lo donò infine al Museo Nazionale d’Islanda ma dopo alcuni anni il Museo lo informò che non potevano continuare a conservare un hamburger.
La risposta di Smarason, giocando sulle parole, fu lapidaria: “Questo hamburger si conserva da solo”.
Attualmente il panino si trova a Snotra House, dove viene monitorato in tempo reale da una webcam.
Naturalmente McDonald’s, vista la diffusione della notizia, cercò di spiegare perché le sue patatine e il sandwich non si decomponevano: “contengono un basso contenuto di acqua che inibisce la proliferazione dei microrganismi”.
Comunque riportiamo la risposta ufficiale di McDonald’s a questo proposito:
“Nell’ambiente giusto, i nostri hamburger, come la maggior parte degli altri alimenti, potrebbero decomporsi. Ma, per decomporsi, sono necessarie determinate condizioni, in particolare l’umidità. Senza un’umidità sufficiente, nel cibo stesso o nell’ambiente, batteri e muffe potrebbero non crescere e quindi la decomposizione è improbabile.
Quindi, se il cibo è, o diventa ,abbastanza secco, è improbabile che sviluppi muffe o batteri o si decomponga. Il cibo preparato in casa e lasciato disidratare potrebbe ottenere risultati simili.
Guarda attentamente, gli hamburger che stai vedendo sono probabilmente secchi e disidratati e non sono affatto lo stesso giorno in cui sono stati acquistati. La realtà è che i nostri hamburger sono fatti solo con carne di manzo controllata al 100% dall’USDA. Non ci sono conservanti o riempitivi nelle nostre polpette e l’unica cosa mai aggiunta è un tocco di sale e pepe sulla griglia.”
Proprio per evitare questa situazione, e soddisfare la domanda del pubblico di cibo biologico e salutare, senza conservanti, Burger King ha annunciato che Whopper, il suo panino più famoso, è realizzato con una ricetta priva di conservanti artificiali.
A prova di tutto ciò, la pubblicità mostra un burger pieno di muffa denominandolo “cibo vero” e sottolineando che i funghi sono “il bello di non avere conservanti di origine artificiale”.
McDonald’s non ha perso tempo e ha annunciato in contemporanea la rimozione di coloranti e aromi artificiali dai suoi prodotti.
Ultimo viene in corvo
La guerra a colpi di prodotti salutari e a basso contenuto di grassi continua, anche se è stato stimato che i livelli di colesterolo dei corvi variano fortemente tra quelli che risiedono nelle aree urbane e quelli rurali.
Più l’habitat dell’uccello è urbanizzato, più alto il suo colesterolo, dovuto all’assunzione dei residui dei fast food cittadini abbandonati nei cassonetti.
Forse, chissà, anche i cinghiali soffrono di ipercolesterolemia…