Di questi giorni, in occasione della visita del presidente cinese in Italia, i giornali hanno titolato: “Le arance rosse IGP siciliane volano in Cina”. Correttamente ne viene sottolineato il colore perché i cinesi apprezzano soprattutto le arance rosse. Ogni prodotto (alimentare o no) viene sempre connotato da un colore e questo deve corrispondere a quello che il target richiede. Nelle nostre aspettative un prodotto a base di menta non può che essere verde come la foglia. Siccome l’olio essenziale ottenuto dalla menta è, invece,trasparente si utilizzano dei coloranti artificiali per suggerire la freschezza e l’aroma del prodotto vegetale per evitare le distonie sensoriali.
Anche i polli, le proteine animali più a buon mercato disponibili sui mercati globali, sottostanno alla regola del colore. La sfumatura di colore della carne dei polli non dipende dall’alimentazione ma piuttosto dalla linea genetica: è il DNA che determina il colore sia delle uova (all’esterno e all’interno) che della pelle.
Ed il marketing? Il marketing interviene perché si devono rispettare le aspettative di colore dei consumatori. Nel Sud Italia infatti viene apprezzato il pollo più chiaro mentre a Nord le preferenze sono per il pollo dalla pelle gialla considerato più ruspante e in salute. Quindi l’offerta deve essere differenziata su base geografica inviando il pollame giallo a Nord e quello più chiaro al Sud..
Anche il colore delle uova deve corrispondere a queste aspettative e di conseguenza anche i prodotti lavorati con queste uova. Una brioche eccessivamente gialla nel Sud Italia potrebbe essere percepita come il risultato di eccesso di coloranti aggiunti mentre al Nord la colorazione gialla viene preferita.
La stessa logica coinvolge l’olio e la sua brillantezza. L’olio varia dal giallo chiaro al verde intenso causa la presenza del verde della clorofilla o dei caroteni giallo-arancione. Nella commercializzazione dell’olio non ci si può quindi basare sul colore per vantare la qualità del prodotto (ognuno la percepisce a suo modo) ma si deve puntare piuttosto sulle diverse aspettative di gusto associate anche al colore dell’olio. Un colore più chiaro viene associato ad un sapore più delicato, un colore più scuro ad un gusto più intenso ed aromatico.
Gli alimenti si raccontano e attraggono attraverso i diversi colori che possono assumere. Difficile derogare da queste aspettative che facilitano l’acquisto per la massima adesione all’immagine che si è sedimentata presso il target. Il pomodoro originariamente quando sbarcò in Europa era di colore giallo- dorato (da lì il suo nome). In commercio esistono, tra l’altro ottimi, pomodorini gialli ma sicuramente quando al ristorante ordinate una pizza ca pummarola n’coppa la vostra aspettativa è per un sugo ben rosso con una profumata foglia di basilico fresco per un contrasto cromatico e sensoriale d’effetto. Buon appetito.