In occasione della Giornata Internazionale della Donna, rendiamo omaggio ad Anastacia, simbolo di coraggio e resistenza contro l’oppressione. Nelle profondità della cultura brasiliana, tra le pagine della letteratura popolare e le narrazioni tramandate oralmente, emerge la sua storia, un monito contro le ingiustizie della schiavitù.
Anastacia, una bellissima donna di origine africana, è venerata come la martire della schiavitù. I documenti raccontano che non cedette mai alle lusinghe sessuali del suo padrone e per questo fu brutalmente punita. La sua vita fu segnata da abusi e torture, ma la sua forza interiore e la sua fede rimasero incrollabili.
Come punizione per la sua resistenza, Anastacia fu costretta a indossare un collare e una maschera di ferro, strumenti di tortura che le impedivano di parlare e di nutrirsi adeguatamente. Il collare di ferro, la “gargalheira”, è stato descritto da Jean-Baptiste Debret, i cui dipinti documentano la vita quotidiana dei nativi e degli schiavi in Brasile nei primi anni del XIX secolo:
“𝘐𝘭 𝘤𝘰𝘭𝘭𝘢𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘧𝘦𝘳𝘳𝘰 𝘦̀ 𝘭𝘢 𝘱𝘶𝘯𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘭 𝘯𝘦𝘨𝘳𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘩𝘢 𝘭’𝘢𝘣𝘪𝘵𝘶𝘥𝘪𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘴𝘤𝘢𝘱𝘱𝘢𝘳𝘦 (…). 𝘐𝘭 𝘤𝘰𝘭𝘭𝘢𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘧𝘦𝘳𝘳𝘰 𝘦̀ 𝘮𝘶𝘯𝘪𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘰 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘢𝘴𝘵𝘦, 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘳𝘦𝘯𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘷𝘪𝘴𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦, 𝘮𝘢 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘨𝘢𝘳𝘢𝘯𝘵𝘪𝘳𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘴𝘪 𝘢𝘧𝘧𝘦𝘳𝘳𝘢 𝘪𝘭 𝘯𝘦𝘨𝘳𝘰, 𝘴𝘰𝘱𝘳𝘢𝘵𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘪𝘯 𝘤𝘢𝘴𝘰 𝘥𝘪 𝘳𝘦𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦𝘯𝘻𝘢, 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩𝘦́, 𝘢𝘱𝘱𝘰𝘨𝘨𝘪𝘢𝘯𝘥𝘰𝘴𝘪 𝘷𝘪𝘨𝘰𝘳𝘰𝘴𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘴𝘶𝘭𝘭’𝘢𝘴𝘵𝘢, 𝘴𝘪 𝘱𝘳𝘰𝘥𝘶𝘤𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘰𝘱𝘱𝘰𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘶𝘭𝘭’𝘢𝘭𝘵𝘳𝘰 𝘭𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘤𝘰𝘭𝘭𝘢𝘳𝘦, 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘰𝘭𝘭𝘦𝘷𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘧𝘰𝘳𝘻𝘢 𝘭𝘢 𝘮𝘢𝘴𝘤𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘢 𝘤𝘢𝘵𝘵𝘶𝘳𝘢𝘵𝘢. 𝘜𝘯 𝘥𝘰𝘭𝘰𝘳𝘦 𝘰𝘳𝘳𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦, 𝘤𝘩𝘦 𝘵𝘪 𝘧𝘢 𝘤𝘦𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘦 𝘢𝘯𝘤𝘰𝘳𝘢 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘧𝘢𝘤𝘪𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦, 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩𝘦́ 𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘷𝘪𝘦𝘯𝘦 𝘳𝘪𝘯𝘯𝘰𝘷𝘢𝘵𝘢 𝘢 𝘴𝘤𝘰𝘴𝘴𝘰𝘯𝘪.”
Oltre al collare, Anastacia dovette sopportare la maschera di ferro, un simbolo indelebile della brutalità della schiavitù e della sofferenza inflitta a milioni di persone.
Oggi, Anastacia è venerata come una santa popolare in Brasile, specialmente dalla comunità afro-brasiliana. La sua figura continua a ispirare le donne a lottare per la giustizia e a preservare la memoria di coloro che hanno sofferto a causa della schiavitù.
Ogni giorno, nella Igreja do Rosário, accanto al Museu do Negro di Rio de Janeiro, centinaia di persone pregano davanti a un grande dipinto che la raffigura con la maschera e il collare di ferro. Le donne brasiliane si rivolgono a lei per molte ragioni, e la loro preghiera più comune è un inno di forza e ribellione:
“𝘼𝙣𝙖𝙨𝙩𝙖𝙘𝙞𝙖, 𝙨𝙖𝙣𝙩𝙖 𝘼𝙣𝙖𝙨𝙩𝙖𝙘𝙞𝙖, 𝙩𝙪 𝙘𝙝𝙚 𝙨𝙚𝙞 𝙨𝙩𝙖𝙩𝙖 𝙜𝙚𝙣𝙚𝙧𝙖𝙩𝙖 𝙙𝙖 𝙔𝙚𝙢𝙖𝙣𝙟𝙖́, 𝙣𝙤𝙨𝙩𝙧𝙖 𝙢𝙖𝙙𝙧𝙚, 𝙙𝙤𝙣𝙖𝙘𝙞 𝙡𝙖 𝙛𝙤𝙧𝙯𝙖 𝙙𝙞 𝙡𝙤𝙩𝙩𝙖𝙧𝙚 𝙤𝙜𝙣𝙞 𝙜𝙞𝙤𝙧𝙣𝙤 𝙥𝙚𝙧 𝙣𝙤𝙣 𝙙𝙞𝙫𝙚𝙣𝙩𝙖𝙧𝙚 𝙢𝙖𝙞 𝙨𝙘𝙝𝙞𝙖𝙫𝙞, 𝙖𝙛𝙛𝙞𝙣𝙘𝙝𝙚́, 𝙘𝙤𝙢𝙚 𝙩𝙚, 𝙥𝙤𝙨𝙨𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙚𝙨𝙨𝙚𝙧𝙚 𝙘𝙧𝙚𝙖𝙩𝙪𝙧𝙚 𝙧𝙞𝙗𝙚𝙡𝙡𝙞.
𝘾𝙝𝙚 𝙨𝙞𝙖 𝙘𝙤𝙨𝙞̀. 𝘼𝙢𝙚𝙣.”