Avete mai sentito parlare di merkin?
No, non è un nuovo brand di cosmetici bio né un innovativo trattamento per capelli. Parliamo di qualcosa di molto più intimo: una parrucca pubica! Sì, avete letto bene.
Nel XV secolo, quando una folta peluria nelle zone strategiche era simbolo di fascino e status sociale, ma la convivenza con pidocchi e malattie veneree rovinava l’effetto, le professioniste del piacere trovarono una soluzione geniale: indossare parrucche… là sotto.
Ora, prima di giudicare, pensateci bene: non è forse la stessa logica del marketing della moda?
Negli anni ’60 la minigonna ha sconvolto il mondo mostrando le gambe, poi negli anni 2000 è arrivata la moda della vita bassa che svelava l’intimo (e a volte più del dovuto), fino a oggi, dove l’estetica ispirata dal porno ha trasformato la depilazione totale in un diktat di stile. Insomma, dal merkin all’attuale ossessione per il look “nudo e crudo”, il passo non è poi così lungo.
Torniamo al XV secolo. Le prostitute dell’epoca dovevano radersi per evitare infestazioni di pidocchi pubici – un dettaglio poco sexy, lo ammettiamo – ma dato che i peli erano di gran moda, il rimedio fu acquistare dei merkins, delle parrucche intime fatte di velluto, pizzo o persino capelli umani (trattati con cura, si spera!). Inoltre, queste parrucche avevano un’altra funzione strategica: nascondere segni di sifilide e altre malattie veneree. Dite quello che volete, ma il fashion system medievale sapeva come risolvere i problemi con stile.
E qui arriviamo alla parte più curiosa: pare che alcuni clienti collezionassero merkins come souvenir. Sì, avete capito bene. Gente che oggi riempirebbe la casa di sneakers da collezione, un tempo esponeva con orgoglio parrucche pubiche come trofei. Il feticismo non è certo una novità!
La parola “merkin” compare per la prima volta nel XV secolo e probabilmente deriva da malkin (un termine dispregiativo per donne di bassa classe). In ogni caso, rappresenta un’evoluzione interessante nella storia della moda: dal merkin alla minigonna, passando per le sopracciglia tatuate e l’onnipresente ceretta brasiliana, l’industria del fashion ha sempre trovato il modo di vendere un’immagine precisa di femminilità.
Oggi, però, siamo andati oltre: i peli pubici non solo vengono tolti, ma spesso eliminati definitivamente con il laser, senza nemmeno la cortesia di essere rimpiazzati da una simpatica parrucca di velluto. Tuttavia, come sempre accade nella moda e nei gusti personali, non tutti si sono arresi al look da Barbie: esiste un piccolo mercato nostalgico di appassionati del “bosco rigoglioso” che, in segreto o meno, continuano a preferire un paesaggio più… naturale.
Chissà, forse un giorno tornerà di moda il merkin, magari in versione ecosostenibile e cruelty-free.
Quindi, la prossima volta che vedrete una nuova tendenza assurda, ricordate: ci fu un’epoca in cui le donne compravano e indossavano parrucche sul pube.
E qualcuno le collezionava pure.
