Buona parte del futuro della ricerca di marketing risiederà negli small-data, nello studio minuzioso della user-experience, per definire quali siano esattamente i reali bisogni del consumatore.
La ricerca sul campo basata sull’osservazione rappresenterà per le aziende, ed è questo quello che ci chiedono, lo strumento più potente per acquisire informazioni e insight finalizzati alla messa a punto di prodotti innovativi nello spirito del problem-solving.
Ecco un prodotto di uso comune che sembrava immutabile che è stato totalmente rinnovato. In uso da almeno 3.500 anni già presso gli antichi Egizi e utilizzato intensamente dopo la scoperta dell’America da dove ci era arrivata la sifilide, era una volta realizzato in budello animale; dopo la scoperta del processo di vulcanizzazione del caucciù da parte di Goodyear (proprio quello dei pneumatici), il profilattico è rimasto più o meno inalterato (salvo colorazioni diverse, spessore e con o senza serbatoio).
Anche se molto resistente, il preservativo in gomma di caucciù si può rompere, magari nel momento meno opportuno: “Caro, credo si sia rotto il preservativo” è una frase da brivido. che può trasformare un trasporto amoroso in un incubo.
E proprio nell’ottica dell’innovazione di prodotto problem-solving, ecco che arriva in soccorso Hex, un preservativo assolutamente innovativo realizzato con un reticolo esagonale a nido d’ape che non si può rompere in quanto capace di espandersi in tutte le direzioni, con un’elasticità impressionante. Nemmeno in caso di foratura con uno spillo si possono verificare perdite di liquido perché il danno rimane contenuto all’interno della singola cellula esagonale, mantenendo la tenuta dell’intera struttura.
Come si vede tutto, può essere cambiato e migliorato, raccogliendo gli insight del consumatore ed impegnandosi a risolvere i problemi avvertiti nell’utilizzo dei prodotti più comuni.
E la rottura di un preservativo è veramente un problema serio che oggi finalmente qualcuno ha provveduto a risolvere.