Nel 1957 in Italia si contavano 15 milioni di fumatori (su 37 milioni di abitanti over 16). In quell’anno fumava il 70% degli uomini e il 6% delle donne (indagine Doxa)
Oggi, secondo i dati Istat, la percentuale dei fumatori è pari al 23% (maschi 29%, femmine 17%) per complessivi 12 milioni di persone ed è una pressoché costante da diversi anni (su una popolazione di 51 milioni di abitanti over 16).
Eppure dagli anni ’60 gli effetti nocivi del fumo sono acclarati e la pressione comunicativa antifumo sempre più intensa, fino all’esclusione dei fumatori dagli spazi pubblici.
Ma forse la comunicazione indiretta (la pubblicità in Italia è da sempre proibita) dell’industria del tabacco, a partire dal product placement nei film, è risultata ben più persuasiva dei messaggi e immagini minacciose sulla nocività stampati sui pacchetti di sigarette.