Gli anziani (ed anziani prima o poi lo diventiamo tutti) sono soggetti vulnerabili, esposti a diverse patologie che rendono inevitabile l’assunzione di più farmaci al giorno. Anche per questo i diversi farmaci devono essere sempre ben distinguibili.
Il packaging dei farmaci per gli anziani deve offrire facilità di apertura e chiusura e nel contempo ostacolare l’apertura da parte dei piccolissimi (apertura a prova di bimbo).
Per un anziano e una persona non del tutto abile, anche la semplice apertura di un packaging potrebbe richiedere uno sforzo eccessivo o l’impiego di uno strumento non sempre disponibile. Non solo. Anche la possibilità di distinguere tra due confezioni o flaconi identici ma con contenuti ed etichette diverse possono creare difficoltà a soggetti anziani o ipovedenti.
Il prodotto deve risultare riconoscibile senza indurre in confusione, non solo usando colori e frasi sul pack, ma anche differenziando forme e colori delle pillole: un farmaco a prova di errore.
La confezione deve essere auto esplicativa, deve far capire come aprire e richiudere la confezione, con istruzioni ben chiare sull’assunzione corretta del farmaco: a digiuno, ad una data ora…
Per un prodotto originale un pack con queste caratteristiche ostacola lo switch verso il generico, proprio perché possiede caratteristiche di informazione non replicabili da un generico che sarebbe costretto ad un’imitazione sproporzionata del farmaco-genitore.
Il pack solitamente è doppio, abbiamo una confezione esterna e all’interno un ulteriore contenitore: scatole, blister, fiale, dispenser, bottiglie, spray, cerotti transdermici… il tutto in relazione allo stato fisico del farmaco e alla ricerca della migliore compliance del paziente.
Visto che si stima che circa il 20% della popolazione europea abbia una qualche disabilità, la progettazione di packaging facili da leggere, aprire, richiudere e utilizzare, tutto a prova di errore, migliorerebbe l’user experience e orienterebbe nella scelta.
Durante le indagini etnografiche sul campo, infatti, si osservano le modalità di assunzione del farmaco con i relativi errori e dimenticanze;si capisce così se quella confezione risponde esattamente ad un error-free da parte del paziente.
L’ispezione dell’armadietto del paziente – pratica purtroppo molto spesso dimenticata nella conduzione delle ricerche di marketing – per un accertamento diretto sui farmaci effettivamente presenti ed assunti, consente di capire con precisione quali sono i farmaci che in quel momento il paziente assume giornalmente.