Nell’ottica di ridurre la spesa farmaceutica dalle fonti più autorevoli viene esercitata una crescente pressione, (anche in termini premianti) sui medici di famiglia perché prescrivano il farmaco più economico. Prende così forma la convinzione che un prezzo inferiore sia comunque sinonimo di risparmio e debba quindi costituire il primo criterio di scelta.
Si tratta di un orientamento anche eticamente, oltre che economicamente, discutibile: l’aspetto monetario non può rappresentare il primo fattore di scelta, a prescindere. Molti sono i fattori che determinano il costo reale di una cura, quali gli effetti collaterali nell’utilizzo di un farmaco meno specifico o con un’azione meno rapida, le possibilità di contagio, la qualità della vita del paziente, la perdita di giorni di lavoro, etc. Solo dopo aver valutato tutti questi aspetti si può procedere ad una valutazione oggettiva che vada al di là del solo costo del farmaco ma comprenda tutti gli aspetti terapeutici e l’impatto sociale.
La farmacoeconomia rappresenta la valutazione del costo/beneficio del farmaco, e è quindi l’aspetto strategicamente determinante nelle scelte, già oggi ma ancora di più nel prossimo futuro.
L’invecchiamento della popolazione conferirà un’importanza ancora più decisiva alla pharmaeconomics, al fine di individuare le terapie e le procedure che garantiscono i migliori risultati. I trattamenti farmacologici che si protraggono nel tempo, specie per i pazienti sottoposti a molteplici terapie, le interazioni con gli altri farmaci e gli effetti collaterali, dovrebbero offrire alla ricerca di marketing uno spazio maggiore per comprendere conoscenze e comportamenti nella prescrizione e poter fornire, a ragion veduta, una informazione oggettiva per la valutazione del reale costo di un trattamento in termini di durata, posologia ed efficacia.
E qui deve intervenire la ricerca di marketing a raccogliere presso i farmacisti ospedalieri e i medici prescrittori informazioni preziose sugli aspetti che influenzano le loro scelte (a prescindere dal costo del farmaco). Si tratta anche di definire i messaggi promo a supporto alla vendita, anticipando i futuri ridimensionamenti del mercato: la crescita del generico, una presenza sempre più importante dell’OTC, così come una riduzione della redditività dovuta all’aumentata competizione nel settore.