Una ovvietà: per vincere le elezioni il candidato necessita di essere votato. Gli elettori devono quindi essere motivati a votare quel candidato piuttosto che i suoi concorrenti.
Il primo obiettivo deve quindi essere quello di motivare e di persuadere. Queste due funzioni devono andare in parallelo in modo da promuovere la partecipazione alle scelte politiche, visto che, proprio nell’era della massima circolazione delle idee e delle notizie, ormai sono molti i cittadini irraggiungibili dagli appelli della politica. È questa una questione di comunicazione che si appoggi sulle aspettative degli elettori piuttosto che sulla verifica delle intenzioni di voto attraverso i sondaggi.
Sono molte le formazioni politiche che pescano nello stesso bacino elettorale, all’interno del quale l’emotività può spostare importanti masse di voti da una parte all’altra.
Ecco che viene in soccorso la ricerca qualitativa, che è cosa ben diversa dalla pesa delle intenzioni di voto, la quale verifica le reazioni degli intervistati, reali votanti, a delle scelte concrete sotto forma di messaggi pubblicitari proprio nel momento in cui vengono esposti al flusso di notizie.
Lo stesso messaggio viene presentato alla “giuria degli elettori” in due versioni, una con degli script positivi e una con degli script negativi; ad esempio nella pubblicità contro il fumo possiamo presentare un messaggio facendo riferimento ai danni causati dal fumo (polmoni anneriti o altri danni alla salute) oppure un messaggio che prospetta quali sono i benefici che si possono ottenere smettendo di fumare (benessere, miglioramenti nella pratica sportiva, migliore attività sessuale).
Quale delle due modalità raggiunge maggiormente e più velocemente l’effetto persuasivo?
Quale è più facile da decodificare?
E soprattutto, quale motiva maggiormente all’azione?
Il candidato che dispone di queste informazioni qualitative sul modo più corretto di comunicare le proprie promesse elettorali, disporrà nel confronto con i competitor di un’arma in più (e potrebbe essere quella definitiva).