L’anno appena iniziato è un anno elettorale, in effetti tutti gli anni sono anni elettorali, ma questo molto di più degli altri perché questo anno è l’anno delle elezioni presidenziali USA (l’appuntamento è per Novembre 2016). Ma la corsa è cominciata da molti mesi perché prima di poter competere per il potere esecutivo bisogna competere per la candidatura; i due principali partiti devono scegliere il loro candidato tramite le elezioni primarie, ed in effetti negli USA, come ormai anche nel nostro paese, i veri giochi, la vera competizione è quella.
Proviamo a delineare una chiave interpretativa del processo di selezione del candidato alle elezioni primarie.
Schematicamente alle elezioni primarie, negli USA come ormai anche nel nostro paese, si contrappongono da una parte i candidati di fiducia del sistema di potere interno al partito, i candidati consensuali, che si proiettano come unificatori delle diverse anime del partito; dall’altra i candidati divisivi, quelli che esprimono la protesta, l’insofferenza verso lo status quo, quelli che si propongono agli elettori come elementi di rottura (novità, rinnovamento). In vista delle elezioni primarie, anche prima della scelta di impegnarsi, un candidato dovrà, tramite una ricerca presso l’elettorato, da una parte verificare notorietà e credibilità, la sua e quella dei competitor, e dall’altra individuare le tematiche ottimali per il suo posizionamento, sia in qualità di candidato consensuale che in qualità di candidato di rottura.
Quando un candidato di rottura riesce ad impersonare le inquietudini, le ansie, le preoccupazioni, le paure di una parte dell’elettorato, presidiando alcune tematiche chiave, coagulando intorno al proprio personaggio le attese di tempi migliori, acquisisce visibilità, riconoscibilità, ruolo di protagonista per richiamare al voto gli elettori potenziali (quelli che altrimenti non parteciperebbero o vengono attratti da formazioni contigue); i suoi competitor devono invece spartirsi la torta degli elettori fedeli già acquisiti, indebolendosi vicendevolmente.