Il voto del 2006 raccontato dagli italiani
“Bello, quando sul mare si scontrano i venti e la cupa vastità delle acque si turba, guardare da terra il naufragio lontano: non ti rallegra lo spettacolo dell’altrui rovina, ma la distanza da una simile sorte” diceva il poeta latino Lucrezio. C’è un certo sollievo nell’assistere da lontano alle altrui disgrazie, un piacere che nasce dall’averla noi invece scampata; e questa è effettivamente la sensazione con la quale un marketer (o meglio un sondaggista) assiste all’errata altrui predizione. Perché pochi sono disposti a ricordare le previsioni corrette, quelle confortate dai risultati, ma a distanza di decenni l’errore sarà ricordato (e rimproverato). Di errore clamorosi la storia dei sondaggi elettorali è fin troppo piena (ad esempio le ultime elezioni presidenziali americane). E di errori clamorosi gli istituti di rilevazione ne hanno commessi anche nelle ultime elezioni politiche italiane. Le ragioni dell’errore sono materia di discussione (vedi sopra). A distanza soltanto di 5 mesi ecco un libro che spiega ed illustra le ragioni del dileguarsi della vittoria del centro-sinistra, annunciata da mesi e vanificata quasi completamente dagli elettori. In estrema sintesi: molti erano gli elettori insoddisfatti del governo in carica ma non tutti erano disposti a fidarsi di quelli che ambivano a prenderne il posto.