Questa posata inganna i tuoi sensi innalzando il gusto del cibo senza modificare gli ingredienti della ricetta.
Non c’è nulla che potrà eguagliare l’intensità dei sapori dei primi anni di vita; difficile capire cosa ci sia successo, se semplicemente siamo invecchiati noi, smarrendo, tra l’altro, la pienezza dei gusti o se sono cambiati gli alimenti, certo più igienici ma anche dal sapore più spento, blando, meno vibrante… Qualche tempo fa se ne è occupata persino Scientific American dedicando una pagina ai pomodori completamente privi di sapore oggi offerti in commercio.
E niente poteva competere per intensità di profumo e di gusto con la frutta rubata nei campi e negli orti, con la marmellata e la cioccolata estratta dal contenitore infilando di nascosto un dito e portandolo in bocca…
Ma qui entra in gioco il marketing sensoriale, che propone al nostalgico dei sapori di una volta il raffinato “Goûte”, uno speciale cucchiaio in vetro appositamente progettato per “rievocare la sensualità dell’esperienza di leccarsi le dita in modo elegante” come quando si era bambini.
Le proprietà visuali e tattili del materiale sarebbero in grado di migliorare la percezione gustativa degli alimenti (specie quelli di consistenza cremosa quali gelato, mousse, yogurt, miele) in grazia del fenomeno percettivo del “trasferimento della sensazione” usando una posata a forma di dito.
Goûte pertanto, in grazia dei suoi attributi di forma e configurazione, (almeno secondo il venditore):
• intensifica la sensazione di cremosità;
• innalza l’intensità dei sapori dolci
• esalta il valore dell’alimento.
• predispone ad una esperienza alimentare più consapevole!
L’innovazione è sempre possibile.