Il letturista che passava a rilevare i consumi è stato sostituito anche da noi dalla lettura automatica da remoto però, però, mi sono venuti dei dubbi.
A pensar male si fa peccato… ma, come diceva il Nostro, “spesso ci si indovina”.
Ed infatti leggo, saltando dalla sedia: LETTURE DEI CONTATORI ELETTRONICI FALSE, FINO A 6 (SEI) VOLTE I CONSUMI EFFETTIVI (se seguite il link vi potete fare un’idea di come funziona veramente: goo.gl/7DnRpp)
La ricerca è stata condotta dal dipartimento di Scienze Applicate dell’Università di Amsterdam in collaborazione con quella di Twente. Due pezzi da 90 che hanno pubblicato i risultati sulla più prestigiosa rivista scientifica del settore.
L’accertamento delle letture alterate da questi contatori riguarda, al momento, gli utenti olandesi ma sarebbe veramente interessante poter estendere questa ricerca al resto dei paesi europei magari, perché no?, anche all’Italia.
Comunque da Gennaio 2017 sono in arrivo (ulteriori) novità per quella che in famiglia si chiama ancora “la bolletta della luce”: in bella sostanza sono in arrivo per chi ha consumi inferiori a 2700 kWh aumenti dei costi relativi alla voce “trasporto”; ci sarebbe invece risparmio per coloro chi ha consumi elettrici più elevati.
Se ne deduce che i fortunati abitanti di questo fortunato paese si dilettano ad investire somme sempre più ingenti in elettricità, persino senza aumentare i relativi consumi!
L’ipotesi alternativa è che si tratti di un mercato “regolato”, secondo una logica peculiare: aumentando i costi per il consumatore il mercato si espanderebbe con l’ingresso di nuovi fornitori. A questo punto l’affollamento dello scenario competitivo dovrebbe, virtuosamente, spingere i prezzi delle tariffe elettriche verso il basso, a tutto vantaggio dei consumatori.
Vigila comunque sugli interessi degli utenti l’Autorithy competente a tutela del cittadino-consumatore.
Gli studenti di marketing si possono considerare fortunati; non hanno bisogno, loro, di ponderare su voluminosi tomi di teoria economica per rispondere alla domanda: come si determina il prezzo di un prodotto?
Per il marketing, semplificando, non è questione di materie prime, costi di produzione, imposte, trasporti, etc.; semplicemente il prezzo di un prodotto dovrebbe corrisponde a quello che il consumatore è disposto a pagare per godere di quel prodotto.
Ma, ahimè, la logica del marketing e l’attenzione all’utente in questi casi non funziona. Sono altri a decidere prezzi, aumenti, sanzioni, … cambiando a piacere, sempre a proprio favore, le regole del gioco.