La parola ‘cemento’ ha assunto, nella comunicazione ecologista almeno, il significato di negazione dell’ambiente naturale, caricandosi di valenze negative, specie nella sua derivazione di ‘cementificazione’.
Il sentiment anti-industriale rafforza ulteriormente il vissuto negativo del prodotto dell’industria.
Per correggere questa immagine degradata occorrerebbe in effetti un’autentica campagna comunicazionale volta a valorizzare e riscoprire sotto una luce diversa il cemento quale materiale da costruzione naturale, utilizzato da millenni ed i vantaggi associati al suo impiego nell’attività edilizia, come pure la sua utilità sociale, in termini di contenimento dei costi, sostenibilità ambientale, praticità, traspirabilità. Ne avevamo già scritto goo.gl/VkdLlK
Ma sono in arrivo grandi novità in grado di ribaltare questa ingiusta connotazione.
Se visitate il link seguente goo.gl/8N5GaW sentirete parlare di un nuovo tipo di cemento, contenente sfere di batteri in grado di sopravvivere, in una fase dormiente, nel cemento per 200 anni per poi riprendere l’attività a contatto con l’acqua. Naturalmente quando l’acqua si infiltra in un manufatto ne provoca il degrado, ma è qui che intervengono i microrganismi con la formazione di calcare, riparando non solo fessure ed incrinature ma persino i fori.
Un prodotto come questo, che suggerisce il concetto di un edificio capace di autoripararsi, come farebbe un organismo vivente, è suscettibile di ribaltare la percezione stessa del cemento, a lungo incardinata sulla tematica del degrado ambientale.
SAPRÀ L’INDUSTRIA DEL CEMENTO SFRUTTARE QUESTA IMPORTANTE NOVITÀ PER PROMUOVERE L’IMMAGINE DEL CEMENTO TRADIZIONALE PRESSO GLI INFLUENCER E LA PUBBLICA OPINIONE?