I “fannulloni”, se visti sotto la giusta luce, rappresentano il problema minore della nostra pubblica amministrazione. Se assenti e/o impegnati in altre attività significa che di loro si può fare benissimo a meno senza risentirne oppure che chi si occupa del loro coordinamento e dell’espletamento delle mansioni non assolve a questa funzione.
Invece, sembrerebbe che nessuno, ma proprio NESSUNO, nemmeno ai livelli più elevati della piramidie sociale, sia minimamente preoccupato, o almeno informato, delle ripercussioni sul mercato del lavoro (quello vero, non quello assistito, quello che produce ricchezza e benessere) delle novità tecnologiche in arrivo.
I robot di ultima generazione, con elevate capacità di apprendimento (progetto Watson IBM), l’intelligenza artificiale, l’automazione estrema, la delocalizzazione delle imprese e la globalizzazione, scombussoleranno definitivamente dalle fondamento il mercato del lavoro, andando a colpire le fasce più scolarizzate della popolazione, sostituite da macchine pensanti facilmente riprogrammabili, infinitamente più veloci ed economiche.
La produzione di robot in Cina rappresenta oggi il segmento a più elevata crescita; la fabbrica del mondo sta producendo una forza lavoro mondiale, stupidamente intelligente, che non mangia, non dorme, non sbaglia, non sciopera, non rivendica nuovi diritti. I robot Baxter, quelli che apprendono osservando il comportamento umano (ne ho visti alcuni all’opera nella fabbrica avveniristica di un nostro cliente), saranno tutti agli ordini di un solo capo-reparto umano.
Le catene dei fast food, così come tutta la logistica, stanno per essere interamente automatizzate (prima erano solo meccanizzate), eliminando quasi interamente il personale (progetto Momentum).
In definitiva. la rivoluzione robotica interesserà tutte le attività lavorative salvo quelle dove l’elemento umano non risulti insostituibile in toto. Rimarrà però in piedi una importante attività, quella “del posto fisso” che pur essendo assolutamente routinaria e totalmente automatizzabile, resterà intangibile, anche perché costituisce il cuore stesso del consenso. Tanto per fare un esempio, la liberalizzazione degli orari (alimentari, farmacie, bar aperti 7/24h), non ha minimamente interessato il Pubblico (musei, uffici e istituzioni pubbliche varie aprono, quando aprono, e chiudono in accordo alle proprie esigenze, invece che alle esigenze dei fruitori). L’ultimo, prima di chiudere la porta, spenga la luce. Grazie. Click!